#Meteo. Inizio di settimana freddo e instabile, ancora neve in quota
Tra Sardegna e Sicilia è un atto una depressione a carattere freddo che alimenta molta instabilità sui mari. L'aria artico-marittima in discesa dal Nord Europa ha innescato un minimo depressionario alquanto strutturato e supportato da un nocciolo freddo in quota di -30/-33°C a 500 hpa ed ottimi geopotenziali( 532/536 DAM) capaci di innescare innumerevoli cumulonembi sui mari che ci circondano. Proprio i nuclei precipitativi sono responsabili in queste ore delle nevicate sull'Appennino dalla Campania alla Calabria settentrionale, nonché su buona parte dei rilievi Siciliani, specie nel settore occidentale esposto alle correnti di Libeccio.
Laddove non nevica in tali situazioni sono diffusi i rovesci grandinigeni, come quelli avuti a Palermo e dintorni nelle ultime ore. Proprio le correnti al suolo ed in quota sono determinanti per la riuscita di una previsione, ecco perché i servizi meteo che annunciano gelo e neve per il sud sono assolutamente errati e non veritieri. Intanto non si tratta di gelo bensì di aria fredda in quota, l'aria artico marittima è completamente differente rispetto quella siberiana continentale, quest'ultima ben più pesante e fredda nei bassi strati.
Senza precipitazioni, nonostante le termiche negative, le temperature massime valicano agevolmente la soglia dei + 10°C e solo un temporale può compiere il miracolo, ossia rovesciare velocemente nei bassi strati l'aria fredda e consentire grandinate, rovesci di graupel e quota neve in drastico calo. Ecco come mai nei tratti interessati dai temporali nevica anche a quote miracolose, mentre altrove la neve addirittura tende a rimanere sugli alberi solo oltre i 1300 metri di quota, creando nette differenze al momento tra le Madonie ed i Peloritani per l'appunto.
Il minimo depressionario in azione compirà un movimento verso oriente e questo piloterà alcuni nuclei precipitativi verso le zone dell'entroterra siculo, oltre quelle già interessate dai fenomeni, lasciando scoperto momentaneamente il messinese. Il minimo depressionario dovrebbe centrare in pieno la Sicilia nel corso di martedì 17 per poi compiere un movimento retrogrado e questo causerà non solo il rinnovo di focolai temporaleschi, instabilità, ma il suo movimento ciclonico favorirà anche altre zone precedentemente riparate, come il messinese ionico. Se il minimo si piazzerà ancora più ad ovest, magari al largo del Trapanese e verso il Canale di Sicilia, potrebbe subentrare uno scirocco molto instabile e freddo, con annesso fenomeni e neve in quota. Ecco il motivo per cui in queste ore il vento di ostro non cessa di spirare, perché è proprio il vortice depressionario a dettare legge ed i suoi futuri spostamenti causeranno ritocchi anche in termini di fenomeni. Una cosa è certa, tutta la settimana sarà contraddistinta da instabilità, temperature rigide e neve oltre i 700/800m, mentre sotto tale soglia potrebbero verificarsi solo delle grandinate nei nuclei temporaleschi.
Le tendenze a lungo termine meritano approfondimenti perché il continuo afflusso di aria artica verso il bacino centrale/occidentale del Mediterraneo ed il Nord Africa potrebbe scatenare una insidiosa depressione afro-mediterranea da monitorare. Se andasse in porto questa configurazione a corredo dell'articolo potrebbero riproporsi forti venti di scirocco e levante e piogge torrenziali nelle aree ioniche, umidità e temperature in aumento in quota, un mix magari evitabile dal punto di vista idrogeologico visto che a monte è presente molta neve la quale verrebbe fusa dalla pioggia. Mai come quest'anno stiamo assistendo ad un mese di gennaio altamente dinamico e ricco di spunti.
( Foto di copertina di Pasquale Arbitrio )
Fonte: Stretto Meteo.