MAP Messina, 15 anni di ricerche e pochi incontri ravvicinati: perché il paranormale è una cosa seria

MAPMESSINA. “In quindici anni di ricerche ho avuto una decina di incontri paranormali e questa è la prova della nostra serietà”. A parlare è Giuseppe Coppolino, tra i fondatori dell'associazione MAP, Messina Attività Paranormali, impegnata sul con costanza, dedizione e impegno per individuare e analizzare fenomeni misteriosi in determinati luoghi della città. Ieri sera, nel corso della prima assemblea ufficiale, si è fatto il punto della situazione, per raccontare cosa è stato fatto in tutti questi anni e far vedere una selezione dei tanti girati, a testimonianza di un'attività intensa.

Ad ascoltare le testimonianze dei componenti il MAP un pubblico attento e interessato, che ha posto parecchie domande. Riflettori accesi anche sul qanat del torrente Trapani e sulla sua storia affascinante. Tanti gli interrogativi ancora da sciogliere, ma le attività del gruppo, che può contare su apparecchiature estremamente sofisticate, non si fermeranno.  Oltre a  Coppolino, presenti ieri sera anche Sacha Morabito, Dario Barbagallo, Angelo Affè, Margherita Garenna, Esmeralda Colafati, Pierluigi Sabatino e Roberto Affè. Fa parte del gruppo anche se ieri sera non c'era Davide Minutoli. Ad arricchire l'evento gli interventi di Mauro Cavallaro, biologo marino e conservatore del Museo della Fauna che fa riferimento alla facoltà di Veterinaria, Sergio De Matteo, biologo marino e collaboratore del Museo della F e Alberto Villari, esperto di malacologia e paleontologia. Tra il pubblico anche Giandomenico Ruta, punto di riferimento a Messina quando si parla di fenomeni paranormali e misteriosi. E in attesa del prossimo evento, le esplorazioni del MAP continuano.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.