Uno sportello telefonico per denunciare l’omofobia

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Campagna contro l'omofobia

Non si ferma il costante impegno dell'Arcigay Makwan di Messina per la difesa dei diritti degli omosessuali contro l'omofobia e il razzismo. Il presidente Rosario Duca è al lavoro insieme agli altri volontari per la creazione di uno sportello telefonico per le contro le discriminazioni.

“Dopo un'iniziativa nazionale, i volontari di Messina hanno già seguito un corso di formazione per operatori organizzato dal nostro sportello legale -spiega Duca. Ciò significa che abbiamo le forze per sostenere l'apertura di un servizio del . La nostra volontà è quella di creare una linea telefonica del circolo messinese diretta alle persone che subiscono omofobia. Al momento il servizio potrebbe considerarsi funzionante, ma solo indirettamente. Noi riceviamo le segnalazioni da parte delle altre associazioni con cui c'è una collaborazione sinergica e anche dall'Osservatorio contro le discriminazioni”.

L'Osservatorio, presentato ufficialmente dopo la firma del protocollo di intesa tra la Provincia Regionale e il circolo Makwan, fa parte del progetto portato avanti dall'Unar, l'Unità Nazionale Anti discriminazioni Razziali.

“Sto vagliando diverse proposte delle compagnie telefoniche, addirittura qualche call center ci ha proposto l'apertura di una linea telefonica gratuita- continua il presidente dell'Arcigay. Speriamo di riuscire a concretizzare questa iniziativa subito dopo l'estate, entro settembre. Siamo a buon punto perché già i volontari sono già tutti formati. Abbiamo bisogno di almeno venticinque persone per coprire almeno otto ore di apertura dello sportello di ascolto”.

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Rosario Duca, presidente Arcigay Messina

Al momento l'Arcigay di Messina conta oltre 2500 tesserati, ma solo una cinquantina riesce ad impegnarsi costantemente per le iniziative. In ogni caso, i progetti sono ambiziosi.

“Attualmente ci appoggiamo alla Chiesa Valdese -spiega ancora Rosario Duca- ma spero che avremo presto una sede tutta nostra che ci consenta di creare un centro multiculturale. L'idea è quella di ospitare non solo lo sportello di ascolto per le segnalazioni di omofobia, ma anche un archivio storico e delle stanze di prima accoglienza per chi avesse bisogno di un posto dove alloggiare temporaneamente a causa di comportamenti omofobici. L'osservatorio istituito dalla Provincia ci sta dando un'idea del bacino di utenza che potrebbe usufruire dei nostri servizi e le denunce, purtroppo, non sono poche”.

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