L’Ente Teatro chiede aiuto a Crocetta ma respinge gli spettatori

Quando si dice predicare bene e razzolare male. Da un lato il Consiglio di Amministrazione dell'Ente Teatro di Messina invia un accorato appello al presidente della Regione Crocetta per chiedere un incontro, dall'altro ci sono numerosi aspiranti spettatori ai quali si nega l'abbonamento. “Il sistema informatico non ci consente di accettare abbonamenti quando scadono i termini” è il ritornello che molti messinesi si sono sentiti ripetere di recente alla biglietteria del Vittorio Emanuele.

Gli ultimi ieri pomeriggio, dove tre spettatori in fila per vedere “Agostino” alla Sala Laudamo si sono visti negare la possibilità di abbonarsi.

A nulla sono valse le proteste inferocite: sugli addetti alla biglietteria si riversa la frustrazione di chi non capisce perché non può più abbonarsi, ma gli impiegati dell'Ente Teatro possono solo suggerire di acquistare il biglietto ogni volta che c'è spettacolo.

“Ottima mossa -commenta una spettatrice stupefatta- così invece di incassare denaro certo con gli abbonamenti, preferiscono lasciare le cose al caso. E poi si lamentano che la Regione non dà più soldi. Ma se loro per primi rifiutano quelli di chi vuole abbonarsi”. “Ormai sono qui e il biglietto lo compro -commenta uscendo uno spettatore inferocito- ma dubito che tornerò. Questi sono tutti fuori di testa”.

“Mi è successa la stessa cosa con l'abbonamento della prosa del Vittorio Emanuele -racconta una signora presente. Ho chiamato arrabbiatissima il direttore artistico Maurizio Marchetti, che mi ha confermato che non ero la prima a lamentarmi. A quanto pare il teatro ha un sistema informatico che non consente di vendere abbonamenti una volta che sono scaduti i termini stabili dall'Ente. Ma questo è assurdo: un sistema così va modificato. Se anche io voglio pagare un prezzo pieno per un abbonamento acquistato a metà (e comunque io ho chiesto di abbonarmi la sera in cui volevo vedere il primo spettacolo della stagione) sarà anche un mio diritto o no?”.

Finita qui l'ordinaria follia del Vittorio Emanuele di Messina? Ovviamente no, perché alcune settimane fa diversi spettatori hanno denunciato il problema contrario: non appena è stata presentata la stagione di musica volevano abbonarsi subito, ma li hanno rimandati indietro perché i termini non erano ancora stati aperti.

Raggiungiamo telefonicamente il soprintendente Paolo Magaudda che rilancia sulla Siae. “Quando si faceva tutto con il cartaceo problemi non ce n'erano -dichiara. Credo che dipenda tutto dalla Siae, perché quando facciamo un abbonamento a loro arriva immediata comunicazione per via telematica. Oggi la biglietteria è chiusa, ma domani mattina mi informerò subito. Quello che so è che gli abbonamenti si possono acquistare fino al giorno precedente il primo spettacolo. Ripeto: domani vedrò di fare chiarezza e di dare delle risposte a chi è rimasto senza abbonamento”.

Di più per il momento non si può fare e rinviamo tutto a domani. Resta però il fatto che a prescindere da chi siano le responsabilità, l'Ente Teatro ha perso un bel po' di denaro e anche se dovesse dipendere dalla famigerata Siae qualcosa si dovrà pur fare per sbloccare una situazione da teatro dell'assurdo.

E adesso occupiamoci della chilometrica lettera che il CdA ha inviato a Crocetta. La sintesi è d'obbligo, visto che è lunga quasi 4 pagine. Dopo avere lamentato la mancanza di risposta del presidente della Regione alle precedenti richieste di incontro, il Consiglio di Amministrazione ricorda ancora una volta i tagli degli anni passati su un contributo che è fermo al 1995 e degli sforzi fatti per recuperare gli spettacoli saltati nella passata stagione per le ulteriori riduzioni dell'anno scorso.

“A fronte di tutto questo -si legge nella lettera a Crocetta- una campagna denigratoria di chi ha sfruttato le giuste rimostranze dei professori d'orchestra e di altri lavoratori precari, ha potuto produrre veritieramente solo una nostra mancanza, di cui peraltro ci siamo assunta ogni responsabilità dal punto di vista oggettivo, e cioè il ritardo con cui è stato presentato il conto consuntivo 2010”. Non una parola per il momento sul fatto che i bilanci del 2011 e del 2012 devono ancora essere approvati, mentre si sottolinea che dei 3 milioni 140 mila euro attesi per la fine dell'anno scorso non si hanno ancora notizie.

“Perdurando questa inadempienza della Regione -prosegue il CdA- da un momento all'altro saremo costretti a bloccare tutta l'attività, dato che – è evidente – i nostri fornitori non sono più disponibili a far credito. Questo è il risultato terrificante dell'attuale blocco regionale dei flussi finanziari nei nostri confronti! Non solo, ma si continuano a pagare interessi bancari che potrebbero essere evitati. Questo significa, gentile Presidente, che – all'attuale situazione delle cose – i professori d'orchestra, i tecnici precari e tutti gli altri lavoratori legati alla stagione musicale rischiano di vedere bloccati i già scarni contratti! Fermo restando che non si potranno pagare gli stipendi ai dipendenti e le spese ordinarie. Bisogna intervenire in fretta per scongiurare tutto questo! Non è più possibile attendere!”. Di fatto, la sola cosa che abbonda in questo momento sono i punti esclamativi.

Rispetto all'equiparazione agli inquadramenti regionali ed alla pianta organica, i vertici del Vittorio Emanuele puntualizzano che “sono argomenti sempre al centro della nostra attività e che hanno visto a lungo i sindacati “dormienti” perché si tratta di fare scelte e applicare norme non sempre favorevoli ai dipendenti dell'Ente. E allora vanno rilevate almeno due cose: la pianta organica era stata licenziata da questo Ente e inviata alla Regione già nel 2007, che l'ha restituita non approvata soltanto nel 2010. Chi può essere considerato, quindi, il primo inadempiente? E le tabelle di equiparazione, preparate dal commissario ad acta, “giacciono” negli uffici dell'Assessorato”.

Riguardo alla situazione dei professori d'orchestra, il CdA scarica tutto su una legge regionale che definisce inadeguata (l'art. 55 della Legge di Bilancio del 2005) in cui si prevedeva che il 20% del finanziamento regionale fosse dedicato alla “stabilizzazione” dell'orchestra, anche se non sono mai stati chiariti i termini delle assunzioni.

“Gentile Presidente -scrivono ancora i membri del Consiglio di amministrazione- ce lo dica lei come dobbiamo fare per procedere alla stabilizzazione e su quali fondi regionali possiamo contare. Noi come CdA abbiamo preparato l'ipotesi di un disegno di legge che istituisce un'orchestra per tutto il della Provincia di Messina. Abbiamo consegnato il nostro progetto ai sindacati per raccogliere i loro suggerimenti, che non sono mai arrivati”.

La lettera prosegue con un esame delle vicende relative ai Bilanci Consuntivi, precisando che il Collegio dei Revisori è stato nominato dalla Regione solo alla fine del 2011 dopo che il precedente era scaduto il 6 novembre 2007. In ogni caso, pare che il Consuntivo 2011 sia quasi pronto, mentre quello 2012, o almeno così si legge, sarà certamente redatto nei tempi ordinari. Alcuni affitti sono stati disdetti ed altri lo saranno a breve per consentire di rispermiare sui canoni di locazione, mentre si aspetta che il Comune conceda spazi adeguati per il laboratorio ed il deposito che attualmente costano rispettivamente 37 mila e 58 mila euro l'anno. Altro passaggio è quello che riguarda gli abbonamenti, il cui numero “nelle ultime stagioni ha conosciuto un'evidente crescita, a testimonianza della bontà e dell'accoglimento favorevole delle nostre proposte artistiche”.

In conferenza stampa è stato invece dichiarato, dati alla mano, che gli abbonamenti dell'attuale stagione sono diminuiti del 22%. Sicuramente una svista. Resta da capire se dell'ufficio che ha fornito dati e cifre o di chi ha scritto la lettera al presidente Crocetta.

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