La Regione: la Famà incompatibile con la direzione della GAMC

Giovanna Famà durante un evento al Palacultura

La risposta è arrivata. Dopo tre mesi, ma alla fine è arrivata. Su carta intestata della Regione, firmata dall'ex Dirigente Generale dei Beni Culturali Gedo Campo ed indirizzata al segretario generale della FP Cgil Clara Crocè, è messo nero su bianco: Giovanna Famà non può essere il direttore della di Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Messina perché “… questo Dipartimento -scrive Campo- con nota prot. n° 49.759 del 24 ottobre 2012 ha rilevato l'incompatibilità della funzione assegnata alla dipendente con la sopracitata determina”.

Che tradotto per chi non apprezza particolarmente il burocratese, significa che Giovanna Famà, funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina in distacco dal 27 ottobre del 2009 presso l'OPCM del Comune di Messina per l'alluvione di Giampilieri grazie ad una provvidenziale domanda inoltrata proprio un anno prima, non può in alcun modo essere il direttore della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea del Comune. Un regalo d'agosto dell'ex sindaco Buzzanca, che prima di tentare la conferma all'ARS firmò la delibera, che suscitò un vespaio di polemiche. Anche perché proprio nell'organico di Palazzo Zanca ci sono dipendenti che potrebbero ricoprire questo ruolo senza problemi e senza esborsi aggiuntivi a carico della casse comunali, come per esempio Nino Principato, architetto e storico di provata competenza.

E non è finita. Perché un altro aspetto sul quale la Crocè vuole andare a fondo è la questione degli stipendi della Famà. “Buzzanca ci ha convocato in fretta e furia il 13 agosto -ricorda il segretario generale della FP Cgil- ma non ha mai chiarito chi ha pagato la Famà negli ultimi tre anni. L'OPCM oppure la Regione? Fra l'altro, come si evince dalla inviata dall'assessorato ai Beni culturali, la Famà è un funzionario, ma la nomina a direttore della Galleria la trasforma senza concorso in dirigente. Siamo lieti che la Regione abbia rilevato l'incompatibilità che come sindacato abbiamo denunciato per anni. E non possiamo dimenticare che Buzzanca ci ha convocato a metà agosto per questa vicenda quando, come sta venendo fuori da tre mesi a questa parte, avrebbe avuto ben altre cose di cui preoccuparsi, invece di emanare atti a delle persone a lui vicine”.

Stando a quanrto si legge nella lettera dell'assessorato regionale, per quanto riguarda il suo stipendio gli oneri erano “a carico del soggetto utlizzatore (quindi il Comune, ndr)  che è tenuto al rimborso del trattamento economico fondamentale all'ente di provenienza del dipendente comandato”.

“E allora -domanda ancora Clara Crocè- quanti soldi dovrà restituire o ha già restituito il Comune di Messina per avvalersi dell'opera della Famà, quando invece avrebbe potuto benissimo far svolgere le stesse meansioni a personale interno?”.

Nell'attesa di conoscere la risposta, il dato certo, sempre come riporta la lettera firmata da Campo, è che “l'ufficio del Commissario delegato presso il Dipartimento regionale della Protezione Civile con nota prot. n° 3.641 del 31 ottobre 2012 (proprio il giorno in cui è scaduto l'OPCM, ndr) ha comunicato di avere disposto la prosecuzione dell'avvalimento del personale regionale, ivi compresa la dott.ssa Giovanna Famà, fino al 28 febbraio 2013”. Poi la baracca si smonta e tutti a casa come prima.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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