Polizia Municipale Messina, la Lega difende Blasco e prepara esposto alla Corte dei Conti
MESSINA. La lega all'attacco dell'amministrazione Basile dopo il foglio di via dato all'ormai ex comandante della Polizia Municipale Stefano Blasco. Il corpo dei Vigili Urbani “è forse una merce di scambio per ripagare impegni e promesse elettorali? -chiedono i consiglieri Mirko Cantello, Giuseppe Villari, Amalia Centofanti, Emilia Rotondo e Giulia Restuccia. Questa è la domanda che oggi non possiamo non porci dopo avere assistito alla farsa messa in scena negli ultimi mesi e che ieri si è conclusa con il preannunciato addio al comandante Stefano Blasco”.
In aprile la Lega aveva presentato una interrogazione al sindaco Federico Basile, che ha tenuto per sé la delega alla Polizia Municipale, per chiedergli come intendesse muoversi rispetto “alla scadenza del primo periodo di comando di Blasco e di chiarire se aveva intenzione di procedere a un rinnovo, ad una nomina fiduciaria o all'indizione di un concorso, come prevede la legge. Il sindaco, ovviamente, non si è mai degnato di rispondere né all'interrogante né al Consiglio Comunale, troppo preso a inaugurare parcheggi e spettacoli vari, ma dopo avere fatto una breve proroga del primo comando, ha atteso la scadenza dello stesso per staccare la spina a Blasco e rispedirlo a casa senza troppi complimenti”.
Cantello, Villari, Centofanti, Restuccia e Rotondo sottolineano come Basile non abbia ritenuto “di dover fornire alcuna motivazione sulle ragioni del congedo di Blasco, limitandosi a dichiarare che preferisce avere un nuovo comandante a disposizione per i prossimi 36 mesi, cioè per la durata residua del suo mandato amministrativo.
Abbiamo approfondito la questione e la spiegazione del primo cittadino non solo non convince, ma è contraddetta dagli stessi atti amministrativi. Difatti, la prima cosa da mettere in evidenza è che allo stato non esiste una nomina in favore di un nuovo comandante né del comandante Maurizio Cannavò di Ragusa (indicato verbalmente dal sindaco come successore) né di altri. Siamo nel campo delle mere dichiarazioni, che non hanno alcun valore giuridico”.
E non è tutto. I consiglieri della Lega sottolineano anche che “mentre Blasco è rispedito a casa, il commissario Giovanni Giardina riceve contemporaneamente la nomina di comandante facente funzioni, tornando così a rivestire contemporaneamente il ruolo di comandante facente funzioni sia del Comune di Messina che della Città Metropolitana, senza avere superato una selezione né avendo il grado necessario a rivestire questo incarico. Perché una cosa è certa: a noi del Gruppo della Lega farebbe molto piacere se il commissario Giardina ricevesse l'incarico di comandante della Polizia Locale, ma se questo non è possibile (perché non ha il grado necessario o perché l'Amministrazione non lo vuole in tale profilo) non capiamo a che cosa serva utilizzarlo come un pedone sulla scacchiera, da sacrificare per tenere le caselle occupate, gravandolo di due incarichi dirigenziali che espongono pure entrambi gli Enti a possibili rivendicazioni economiche per le mansioni espletate”.
Il gruppo consiliare leghista chiede “per quale ragione il sindaco avrebbe scelto di nominare come comandante della Polizia Municipale l'attuale comandante della Polizia Municipale di Ragusa? Non ci risulta che Cannavò abbia formulato richiesta di comando né che il Comune di Messina abbia pubblicato un bando per acquisire la disponibilità di soggetti in possesso dei relativi titoli e interessati a rivestire questo ruolo. Dunque si tratta, se davvero sarà nominato Cannavò, di una nomina ad personam, che per quanto possa essere astrattamente lecita, risulta essere moralmente scorretta perché espressione di pratiche personalistiche che espongono l'amministrazione al sospetto di ricorrere a politiche clientelari. Ci chiediamo infatti quale sia la ragione per la quale il sindaco Basile, esponente di Sud Chiama Nord, dovrebbe ricorrere alla nomina di un soggetto che da sempre è vicino al centrodestra e all'ex presidente della Regione Musumeci. Sulla stampa di ieri abbiamo letto che una possibile motivazione potrebbe essere ricercata nel sostegno fornito da De Luca al sindaco di Ragusa nelle ultime elezioni amministrative. Se così fosse, e ci auguriamo che non sia questa la motivazione, vorrebbe dire che questa nomina altro non è se non il prezzo di uno scambio politico da prima repubblica, quella stessa che De Luca attacca rivendicando la sua pretesa superiorità morale quando invece farebbe meglio a tacere. Siamo consapevoli che Basile non risponderà a questa nota -concludono gli esponenti della Lega- così come non ha risposto alla precedente interrogazione e per questa ragione, anche per chiarire i profili di spesa e la legittimità del procedimento avviato dall'amministrazione comunale, presenteremo un esposto alla Corte dei Conti con i riferimenti del caso”.
“Non replico ai comunicati stampa ma rispondo alle interrogazioni” ha risposto il sindaco Basile alla nostra richiesta di un commento. Quanto all'accusa di non avere risposto a quella presentata dalla Lega in aprile, Basile replica: “Tutte evase, ma farò fare una verifica”.