Qualità della vita, le città siciliane in fondo alla classifica e Messina perde 9 posizioni

seduta nutrire martedì stasera aggiornatoLe nove città siciliane in fondo alla classifica sulla qualità della vita redatta da Italia Oggi in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma. In testa, neanche a dirlo, Bolzano, che scippa il podio a Trento, scivolata in quarta posizione. Secondo e terzo posto a Milano e Bologna. Per trovare una città del Sud bisogna scendere al 71esimo posto, dove c'è Potenza, capoluogo della Basilicata.

La prima città siciliana che si incontra è Ragusa, all'88esimo posto. Seguono Trapani al 93esimo, Palermo al 98esimo, Enna al 100esimo, , Catania e Agrigento al 102esimo, 103esimo e 104esimo posto. Messina al 105esimo posto. Peggio hanno fatto solo Caltanissetta (106) e Crotone (107).

Se le altre città dell'Isola perdono o guadagnano pochi posti dall'anno scorso (Ragusa era 84esima, Enna 97esima, Siracusa 106esima, Catania 102, Agrigento 103, Caltanissetta 105) o si mantengono (Trapani resta al 103, Palermo al 98esimo) quella che fa il tonfo più duro da digerire è Messina, che da 96esima diventa 105esima, perdendo ben 9 posizioni.

Quindi, nonostante “le magnifiche sorti e progressive” promesse dal sindaco Cateno De Luca nel 2018 e ribadite costantemente dall'anno scorso dal suo successore Federico Basile, i grandi eventi, la mobilità rivoluzionaria (dalla quale per fortuna è cassato il tram volante tanto caro al vicesindaco Salvatore Mondello) con parcheggi di interscambio in luoghi improbabili, un progetto ForestaMe che ha tradito le premesse originarie, giusto per citare alcuni punti sui quali l'esecutivo batte di continuo, per Messina si deve registrare un brutto scivolone che non rappresenta la realtà così come è raccontata dalla Giunta di Palazzo Zanca.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.