Il PD a Crocetta: la nostra ricetta per salvare Messina

Messina Nettuno Madonnina porto 20121105 GI7Q2205Un'azione politica forte del presidente della Sicilia nei confronti del Governo Monti per salvare Messina e gli altri comuni siciliani sull'orlo del dissesto. A chiederlo è il cittadino, che in una lunga lettera inviata a Palazzo d'Orleans chiede a Crocetta di farsi portavoce delle esigenze delle comunità locali che rischiano di essere travolte dalle dichiarazioni di dissesto.

Emendare alcuni punti del Decreto Legge 174, la cosiddetta “legge salva-Comuni”, eviterebbe conseguenze pesantissime dal punto di vista economico e sociale e garantirebbe un rientro graduale dei debiti senza gravare in alcun modo sulle casse dello Stato.

“Messina insieme ad altri Comuni siciliani e italiani -scrive a Crocetta il segretario cittadino del PD Peppe Grioli- si trova in grave crisi di liquidità riuscendo con difficoltà a garantire i servizi essenziali.  Il legislatore ha tracciato ormai con evidenza una strada alternativa a quella del dissesto con il DL 174 del 2012, in questi giorni alle Camere per la conversione in legge. Attraverso le misure contenute in questo provvedimento si pongono in essere misure per quegli enti locali che, come la nostra città, rischiano il dissesto. Ciò allo scopo di evitarlo per i riflessi sociali che comporterebbe e perché considerato dannoso per l'economia”.

Da quando Messina è stata commissariata il PD si sta muovendo con ogni mezzo per contribuire ad evitare la dichiarazione di dissesto. Il 12 dicembre il commissario straordinario del Comune Luigi Croce si presenterà alla Corte dei Conti con un piano di rientro economico-finanziario ed in questo momento la sola via d'uscita è rappresentata da un giudizio positivo della magistratura contabile.

Troppo poco per il Partito Democratico di Messina, che dopo avere esaminato gli strumenti messi a disposizione dal legislatore per evitare il default lancia un appello al presidente della Regione Crocetta “affinché si faccia promotore di una richiesta al Governo Monti di strumenti normativi che mettano in condizioni i Comuni di diventare virtuosi”.

Ma il PD messinese non si limita a chiedere aiuto. “Noi -scrive Grioli- avanziamo alcune proposte che crediamo possano aggiungersi alle norme contenute nel DL 174 “Salva-comuni”. Sappiamo che oggi la spesa pubblica deve essere orientata al principio della responsabilità degli amministratori e siamo consapevoli, altresì, che la Regione si trova in grave crisi di liquidità e deve fronteggiare l'emergenze dei Comuni con soluzioni innovative e non fondate sulla mera erogazione di fondi. Il principio che ha guidato il nostro ragionamento consiste nel credere che  le amministrazioni comunali non possono fallire perché gli azionisti dei Comuni sono i cittadini e questi non possono sopportare il peso di un fallimento. E allora riteniamo di suggerire alcune proposte integrative al Decreto legge.

Pippo Grioli 20121004 MG 5110
Peppe Grioli, segretario cittadino del PD

Reputiamo infatti necessario prorogare la sospensione dei pignoramenti nei confronti degli enti almeno per i sei mesi successivi all'approvazione del Piano di riequilibrio finanziario, che è il piano di rientro che i Comuni devono presentare per accedere al fondo di rotazione per ripianare i debiti. Al momento infatti, la norma li sospende solo fino all'approvazione del Piano di riequilibrio.

Importante anche prolungare il periodo di durata del piano di riequilibrio da 5 a 7 anni per consentire alle amministrazioni comunali di affrontare il ripianamento dei debiti senza soffocare i cittadini e soprattutto senza tagliare eccessivamente i servizi. Allungare il periodo per il ripianamento dei debiti fuori bilancio servirebbe, vista l'enorme mole degli stessi, a rendere praticabile la strada del riequilibrio, da realizzare anche con una gestione dinamica del contenzioso finalizzata alla stipula di transazioni, abbattendo così il debito”.

Ma nelle intenzioni del Partito democratico il Comune di Messina, così come tutti gli enti locali che si trovano nella stessa situazione, dovrà anche mettere in atto un piano di alienazione degli immobili che non siano fondamentali per lo svolgimento delle attività di Palazzo Zanca. Per evitare quindi il pignoramento da parte di privati che vantano crediti nei confronti del Comune come è successo con il caso degli ex Magazzini Generali, venduti e subito pignorati dal Gruppo Franza, i beni che saranno messi in vendita devono essere protetti da azioni del genere così da poter essere venduti e consentire al Comune di incassare la liquidità indispensabile alle casse pubbliche.

“Tale misura -puntualizza il segretario cittadino del PD- proponiamo di estenderla alle società in house providing e alle aziende speciali che rappresentano un segmento strategico per la realizzazione del piano di risanamento dell'Ente. Infine, visto che l'emorragia della spesa negli enti locali deriva anche dal contenzioso fuori controllo, riteniamo indispensabile attivare meccanismi che premino o puniscano i dirigenti nella gestione dello stesso. Proponiamo pertanto di istituire un fondo rischi sul modello societario e ove si realizzassero dei risparmi rispetto al fondo rischi premiare il personale o di sanzionarlo in caso contrario.

Un'altra misura straordinaria che invochiamo è la deroga alla direttiva UE recepita dal legislatore italiano con attuazione dall'1 gennaio 2013, che estende agli enti locali le norme sui ritardi di pagamento che comportano interessi moratori che scattano automaticamente a partire dal trentesimo giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento degli enti verso i loro creditori.

, presidente della Regione Sicilia

E' evidente che tutte queste misure, unitamente ad altre che si stanno predisponendo ed ai suggerimenti che certamente giungeranno e che derogano alla disciplina ordinaria, sono da considerare misure straordinarie giustificate proprio dalla eccezionalità della crisi e che pertanto devono essere considerate come misure temporanee finalizzate al superamento delle criticità esistenti. Questo giustifica il sacrificio di alcune garanzie per i terzi che comunque potranno soddisfare meglio le proprie legittime pretese avendo enti locali che rientrano in condizioni di equilibrio economico-finanziario.

Il PD di Messina ha riscosso tanta fiducia dagli elettori -conclude Grioli nella lettera al presidente della Regione- e questa fiducia rappresenta per noi una responsabilità in più nel sostegno al Governo Crocetta. Tale responsabilità si traduce in iniziative come questa, che guardano al futuro affrancandosi da una concezione assistenzialistica e privilegiando invece la responsabilità dei governanti nell'utilizzo delle risorse pubbliche”.


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