Elettrodotto, i Comitati si preparano al blocco

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Il tracciato dell'elettrodotto di Terna

Lo chiamano “il quartiere delle donne con la parrucca” per via della particolare incidenza delle malattie tumorali sulla popolazione femminile. È Passo Vela, rione del comune di Pace del Mela, in provincia di Messina. Uno dei tanti territori su cui passerà l'elettrodotto Sorgente-Rizziconi. La grande che nelle intenzioni di Terna, importante società che costruisce e gestisce le reti elettriche italiane, costituirà il raddoppio dell'elettrodotto che collega la Sicilia al continente europeo. 

A Passo Vela abitava fino a poco tempo fa Angela Bianchetti, “anima” del Comitato Pacesi per la vita. Un'associazione di cittadini nata -come tante altre- per battersi contro le diverse forme di inquinamento che mettono in serio pericolo la salute e la vita degli abitanti della Valle del Mela.

Angela è fra quei cittadini della zona tirrenica del messinese che hanno partecipato martedì scorso al sit-in di protesta davanti al palazzo della Provincia per chiedere sostanziali modifiche ad un progetto che, così com'è, rischia di aggravare una situazione già abbondantemente compromessa. 

“Vicinissimo alle nostre case e persino dentro il cimitero di Pace del Mela ci sono già tre tralicci da 150 e uno da 380 kilovolt, mentre a soli trecento metri c'è un ripetitore telefonico e a 19 metri dalle case passa un altro elettrodotto -denuncia Angela”. La sua principale preoccupazione è per le conseguenze dell'inquinamento elettromagnetico che la costruzione della nuova linea ad alta tensione finirebbe per aggravare. 

AngelaBianchetti
Angela Bianchetti

Il comitato di cui è portavoce è composto in larga parte da familiari di persone che si sono ammalate di tumore e la convinzione che ci sia una stretta relazione di causa -effetto fra la presenza degli impianti ed il numero crescente di ammalati è radicata. “Conosciamo bene il nostro quartiere -sottolinea Angela- e anche se mancano statistiche ufficiali sappiamo bene che l'incidenza di queste malattie aumenta nelle famiglie che hanno la disgrazia di abitare vicino ai tralicci”. A chi l'ha accusata di diffondere notizie allarmistiche ha risposto ribadendo che i comitati e le associazioni della vallata hanno tutto l'interesse a che si facciano ricerche serie. “Chiederemo all'Università di Messina di farsi carico di tutte le indagini necessarie a chiarire le conseguenze delle criticità ambientali -insiste- a partire da una rigorosa anagrafe degli ammalati” il cui numero preciso è ancora oggi oggetto di controversie. 

La manifestazione di Palazzo dei Leoni ha visto la partecipazione di associazioni e comitati provenienti da tutti i comuni dell'area interessata alla costruzione dell'elettrodotto. A sostenerli c'erano i sindaci di Pace del Mela, San Filippo del Mela, Condrò, San Pier Niceto, Valdina, Torregrotta e Villafranca Tirrena. I cittadini hanno sottoscritto un documento molto duro che chiede al presidente della Provincia Regionale Nanni Ricevuto, ai sindaci dei comuni interessati, al prefetto Francesco Alecci, al questore Carmelo Gugliotta e infine alle deputazioni regionale e nazionale “un immediato incontro al fine di definire insieme le strategie per fermare l'avanzamento dei lavori, non autorizzato, in attesa di definire i giudizi pendenti presso il Tar del Lazio, nonché la conclusione del Tavolo Tecnico istituito presso la stessa Provincia Regionale”. 

“I comitati vogliono la sospensione dei lavori e, soprattutto, un progetto ad impatto zero sul territorio – avverte l'avvocato Nino La Rosa, un altro dei portavoce del movimento. Il paesaggio dei Peloritani è un'importantissima risorsa a disposizione dei cittadini, ma secondo il progetto esecutivo sarà attraversato da tralicci di 80 metri ciascuno che sosterranno ben 18 cavi ad alta tensione” .

NinoLaRosa
Nino La Rosa

Un'inaccettabile aggressione ad un territorio già fortemente provato, come testimoniano le denunce dei cittadini di Pace del Mela, che Terna si appresta ad attuare nonostante le pressanti richieste di ripensamento. “ A settembre, se i lavori avranno inizio senza che siano state prese in considerazione le nostre richieste -precisa La Rosa- ci saranno azioni di disobbedienza civile di cui le rumorose manifestazioni di queste settimane sono state solo un'anticipazione.”

“Alcuni cantieri del grande elettrodotto -spiega Gianni Mento, dell'Associazione Mediterranea per la Natura- sono già stati aperti. Attualmente la Terna sta lavorando alla posa dei cavi sottomarini, alla costruzione della stazione elettrica di Villafranca Tirrena e al collegamento fra Villafranca-  Messina e San Filippo del Mela. Questi lavori -prosegue- non sono stati sottoposti alla Valutazione di Impatto Ambientale, ma solo ad una Valutazione d'Incidenza approvata con decreto del   ministero dello Sviluppo economico il 20 febbraio 2009 e riguardante la realizzazione di stazioni elettriche ed il trasporto dell'energia via mare”. La parte più controversa dell'opera, il tratto aereo dell'elettrodotto (tra Villafranca e San Filippo del Mela) è compresa nella seconda parte del progetto.

Quella che Terna stessa ammette come maggiormente impattante sul territorio e per la quale, in base alla legge 239 del 2004 sulle opere d'importanza strategica nazionale, è stato previsto uno stanziamento di due milioni di euro per interventi compensativi.

 Una compensazione non solo giudicata insufficiente ma anche beffarda, dal momento che dal decreto di approvazione dell'opera è sparito l'obbligo di acquisizione di un parere da parte dell'Unione Europea, esplicitamente previsto come vincolo al parere favorevole al progetto espresso dall'assessorato regionale all'Ambiente. “Una procedura abnorme -osserva Mento- messa in atto perché le normative europee non prevedono la possibilità di valutare un progetto così impegnativo per parti separate, come invece è avvenuto”.

Così, fra ricorsi al Tar da parte delle associazioni ambientaliste e manifestazioni di protesta, si avvicina la data di apertura dei cantieri. Gli abitanti della Valle del Mela non molleranno. I sindaci nemmeno. Si attende ancora l'impegno preciso delle tante istituzioni preposte alla tutela del territorio e della salute pubblica, che di fronte ai concreti interessi agitati da Terna si limitano a balbettare.

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