9 febbraio 19.22 Collisione Segesta, per il Sasmant c’è un’altra verità


Nella relazione finale dell'inchiesta formale infatti a pag. 20 – ricorda Sebastiano Pino – si legge: “ In particolare si può riassumere che le cause iniziali (che hanno all'origine determinato l'instaurarsi di una situazione di pericolo) e sostanziali (che hanno praticamente e definitivamente dato luogo alla collisione) siano più analiticamente riassumibili elencando le norme di sicurezza violate ed applicabili: Per la M/n Zancle: Regole 15 e 16 COLREG, non lasciando libera la rotta alla nave incrociante proveniente dalla propria dritta (Segesta Jet); combinato COLREG art. 5 + STCW Convention Section A.VIII/2 part 3, non avendo tenuto un efficiente ed appropriato servizio di vedetta (con particolari restrizioni per la navigazione notturna); regola 12 capitolo IV della Solas (art. 159 DPR 435/91) per non aver mantenuto durante la navigazione l'ascolto continuo sulle frequenze di soccorso; art. 1231 del codice della navigazione per non aver osservato norme sulla sicurezza della navigazione”.
Non solo, a pagina 16 della relazione approntata dalla commissione sinistri della Direzione marittima di Catania si legge pure: “In applicazione della normativa internazionale per prevenire gli abbordi in mare, la Commissione ritiene di poter affermare che la M/n Zancle, in navigazione dal porto di Tremestieri al porto di Villa San Giovanni, pur godendo del diritto di precedenza nei confronti della M/n Susan Borchard, avrebbe dovuto lasciare libera la rotta all'unità che la incrociava dalla sua dritta e pertanto avrebbe dovuto manovrare accostando decisamente a dritta per passare a poppavia del Segesta Jet. Tale manovra è ritenuta dalla Commissione la più sicura e la più rispettosa della norma di sicurezza citata”.

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