Tesoretto dirigenti, i sindacati pretendono la revoca immediata

Palazzo Zanca 20121022 MG 0401Revoca immediata della determina con la quale è stato approvato il Fondo di un milione 866 mila euro destinati ai magnifici 24 dirigenti di Palazzo Zanca. A chiederlo al commissario straordinario del Comune Luigi Croce i segretari generali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil Clara Crocè, Calogero Emanuele e Pippo Calapai.

“Croce  annuncia “lacrime e sangue“ per la città ma mantiene le posizioni di rendita ai soliti noti -accusano Crocè, Emanuele e Calapai. Chiediamo la revoca per violazione delle sindacali, visto che il Fondo deve essere discusso durante la contrattazione decentrata”.

A scoprire l'esistenza di questo tesoretto da un milione 866 mila euro è stato il nostro giornale a metà settembre. I Ragioniere Generale Coglitore ha tentato di minimizzare i fatti su altre testate, ma il fatto resta. E avevamo ragione perché la determina, firmata il 6 agosto, è stata pubblicata solo dopo tre mesi.

I più maligni osservano che forse si è tentato di far passare sotto silenzio quanto avviene da anni: oltre ai loro stipendi decisamente elevati, i 24 mega dirigenti di Palazzo Zanca incassano anche un Fondo che dovrebbe essere determinato ogni anno. Invece non si riesce mai ad approntarlo et voilà, messi alle strette, come per magia nel 2011 e nel 2012 si conferma la stessa cifra del 2010. Quando i pochi che si sgolavano per far capire che il Comune stava affondando erano tacciati di “disfattismo” (vi ricorda qualcosa questo sostantivo?) e si pensava che il futuro fosse roseo e pieno di promesse.

E lo scandalo nello scandalo è che il milione 866 mila euro del 2011 è stato totalmente incassato, mentre di quello del 2012 i dirigenti ne hanno già ricevuto i nove dodicesimi. E già, perché il Fondo non è distribuito tutto in una volta, ma spalmato in aggiunta agli stipendi ogni mese.

“La procedura seguita dall'amministrazione comunale è alquanto anomala  -puntualizzano i tre dirigenti sindacali. La determina dirigenziale con la quale è stato approvato il Fondo 2011,  integrandolo con ulteriori risorse,  è stata  numerata  e protocollata  da più di tre mesi, ma stranamente è stata  resa pubblica solo il 31 ottobre scorso. Percepiamo la spiacevole sensazione che al Comune di Messina sia tutto immutato. Per un verso, si mantengono le posizioni di rendita per i pochi eletti, mentre con roboanti proclami sulla stampa si annunciano lacrime e sangue per la città, tagli sugli stipendi e perdita di posti di lavoro. Il tutto, sulla pelle dei  soliti noti  dipendenti comunali e precari. Probabilmente, Croce non è stato messo a conoscenza che i dipendenti comunali hanno già dato -continuano Crocè, Emanuele e Calapai-  e che il salario è stato già decurtato dal 2010  visto che sono stati sottratti loro un milione 200 mila euro”.

I sindacati chiedono l'immediata convocazione delle parti, sottolineando che non consentiranno “ulteriori tagli a lavoratori che percepiscono stipendi da fame. Adesso tocca ad altri, a tutti coloro che in questi anni hanno mantenuto stipendi e compensi al di sopra delle retribuzioni nazionali”.

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