TaoArte, al PalaCongressi “Scatola, ossessioni da asporto”: in scena tormenti e paure dell’uomo moderno
MESSINA. Il protagonista di “Scatola, ossessioni da asporto”, in scena il 5 settembre al PalaCongressi di Taormina, si interroga sul senso della propria vita. E lo fa intrappolato, come suggerisce il titolo, in una casa-scatola, che lo imprigiona e lo soffoca. Elio Crifò interpreta un uomo che non vive ma si lascia vivere, che non agisce ma subisce. A dare vita e voce alle sue ossessioni sei ballerine della compagnia di danza Marvan Dance, diretta da Mariangela Bonanno, che ha formato le coreografie con Alice Rella e Giorgia Di Giovanni, e la musica dei Pink Floyd eseguita dal vivo dalla The Box Rock Band.
Il mondo esterno, contraddittorio e violento, incalza, ma il protagonista non sa o non vuole reagire. “Lo spettacolo pone in primo piano i temi e i dilemmi dell’uomo e la sua visione apocalittica del mondo -si legge nelle note di regia, firmata da Valerio Vella, che ha scritto anche il testo. È un’analisi critica disillusa e disincantata, delineata dai paradigmi di un modernismo che fagocita l’essenza primordiale del proprio genere. Il protagonista si mette a nudo rivelando la paura “del mondo e nel mondo”, abbandonato a un alternarsi puntuale
Tra le righe, si percepisce lo spettro di una profonda solitudine esistenziale e anche la paura del futuro che si nasconde dietro una faccia che non mostra emozioni, inespressiva ai più che continuano a vivere in apparente serenità in un mondo di scambi meramente formali, di frasi fatte, di luoghi comuni, tra guerre, malattie e distruzioni”.
Prodotto dalla Fondazione Taormina Arte, “Scatola” racconta il fallimento della modernità e della globalizzazione della società odierna, abbrutita dal consumismo, dall’incomunicabilità e dalla prevaricazione, trasfigurata in una realtà nella quale la follia sembra essere l’unica risposta possibile.