#Sicilia. Il vulcano Etna si risveglia: criticità moderata in vetta
Pochi giorni di tranquillità e poi di nuovo la lava. Riprende per diversi giorni l'attività eruttiva del vulcano Etna con una colata nella zona sommitale.
“Le reti di monitoraggio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo -spiegano dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile- a partire dalle prime ore del 31 gennaio hanno registrato un brusco incremento del tremore vulcanico e la ripresa dell'attività esplosiva dai crateri sommitali con emissione di cenere.
Quest'ultima attività non risultava però chiaramente visibile a causa delle avverse condizioni meteo presenti nell'area”.
Alle 19.47 dell'1 febbraio è stata segnalata la presenza di una colata di lava sulla vetta del vulcano e a partire dalla prime ore del 2 febbraio “l'ampiezza del tremore vulcanico e la blanda attività esplosiva sono progressivamente diminuite. L'attività si è conclusa nel pomeriggio del 3 febbraio.
A seguito di un sopralluogo, è stato rilevato che la colata lavica, costituita da vari bracci, ha raggiunto la quota di circa 2 mila metri sul livello del mare sul versante sud occidentale del vulcano, fino a fermarsi in prossimità del sentiero Pista altomontana.
Sulla base delle osservazioni visive e strumentali dei fenomeni vulcanici, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile ha mantenuto la valutazione di criticità moderata per l'area sommitale del vulcano e di criticità assente per le aree del medio versante, pedemontana e urbana.
Il Centro Funzionale Centrale prosegue nell'attività di vigilanza attraverso i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani (INGV e Università di Firenze) e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.