Fabio D’Amore si dimette, l’Ente Fiera allo sbando

Fabio DAmore
Fabio D'Amore

Fabio D'Amore lascia l'Ente Fiera. Il 19 ottobre scorso, il commissario straordinario dell'ente di viale della Libertà ha rimesso il mandato conferito dall'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, ma già dall'agosto 2011 aveva rinunciato allo stipendio che gli spettava per l'incarico.

In una lettera inviata al neo presidente Crocetta, D'Amore spiega i motivi sia della decisione di lasciare l'incarico sia le ragioni per le quali il risanamento dell'Ente non è portato a termine.

“Pur ringraziando il Presidente Lombardo per la fiducia accordatami nell'ultimo triennio nel tentativo di risolvere le problematiche inerenti l'Ente Autonomo Fiera di Messina -scrive D'Amore- trovo moralmente doveroso ed istituzionalmente corretto rimettere il mandato nelle Sue mani al fine di poter intraprendere con le persone di sua fiducia, le azioni che Ella riterrà più opportune per la salvaguardia dei posti di lavoro, nell'interesse dell'Ente stesso e della città di Messina, che si è vista spogliare negli ultimi anni  di molte sue prerogative.

Credo sia superfluo rappresentarLe  che chiaramente tale decisione non è collegata alla sua persona o alla coalizione che  supporta il suo operato, ma era già stata maturata dal febbraio 2012, dopo l'ennesima  vergognosa difformità di trattamento perpetrata nei confronti dell'Ente Fiera di Messina, rispetto alla Fiera del Mediterraneo di Palermo, peraltro in liquidazione, alla quale nel 2011 e 2012  sono stati erogati circa due milioni di euro rispetto all'ente messinese, che non ha ricevuto un euro pur a fronte di un trend positivo di crescita, che mi ha portato a ridurre il debito di circa 2 milioni di euro.

Se a ciò si aggiunge la mancata erogazione  dalla data del mio insediamento (febbraio 2009) delle quote societarie di Comune e Provincia (300 mila euro) per ragioni di appartenenza  politica, associato alla mancata erogazione della garanzia fideiussoria da parte della Regione (art 42 finanziaria 2009) per il mancato insediamento del presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, capirà come l'accettazione del mandato sia stata solamente legata alla volontà di non abbandonare in balia delle onde, una nave faticosamente rimessa in piedi.

Solo per dovere di cronaca aggiungo che non poteva esserci alcun altro fine, men che mai di natura economica, considerato che  io stesso non ho percepito emolumenti dall'agosto 2011 a causa delle ristrettezze economiche dell'ente, preferendo erogare ai dipendenti quanto nelle mie possibilità in questo momento di ristrettezze.

Restando sempre a sua completa disposizione per ogni approfondimento e possibile forma di collaborazione al di là di incarichi e formalismi vari nell'interesse dell'Ente Autonomo internazionale Fiera di Messina, colgo l'occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti ed augurarLe un buon lavoro alla guida della nostra amata Sicilia”.

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