Ecomusei di Sicilia insieme per uno sviluppo sostenibile
SIRACUSA. Proseguire verso uno sviluppo sostenibile del turismo capace di coniugare passato e presente. Tradizione e innovazione. C'è un'unione di intenti tra gli ecomusei di Sicilia. Quella di proseguire nella strada intrapresa che, in diverse realtà dell'Isola, non ha tardato a dare i suoi frutti. E c'è anche una certezza: solo insieme questi primi, timidi successi potranno ampliarsi e moltiplicarsi in ogni angolo del nostro territorio. Alla fine di un anno ancora complesso ma che ha visto sbloccarsi attività in presenza e turismo, la Rete museale degli Iblei traccia un bilancio dell'attività degli ecomusei siciliani, e di quello degli Iblei in particolar modo. E lo fa forte di quanto emerso anche nell'ambito di un importante appuntamento che si è tenuto a Canicattini Bagni, nel Siracusano: il primo convegno regionale degli ecomusei di Sicilia, dal titolo “La Sicilia orientale e lo sviluppo sostenibile. Il ruolo degli ecomusei”. Un evento patrocinato dal ministero della Cultura e promosso dalla Rete museale degli Iblei e Gal Val d'Anapo – Agenzia di sviluppo degli Iblei, che ha rappresentato la preziosa occasione per fare il punto della situazione: su quanto è stato fatto e quanto ancora c'è da fare. Un momento di confronto e dialogo ma anche un'occasione di stimolo e di tensione rigeneratrice in un frangente storico in cui le collettività devono ritornare ad essere comunità per sostenere le responsabilità cui oggi sono chiamate: rimanere tali pur presentandosi unite, magari in una futura Rete degli ecomusei siciliani. Al convegno hanno partecipato Paolo Amenta, presidente del Gal Val d'Anapo –
