I debiti con la Cassa Depositi e prestiti e la finanza creativa

bilancioAvevo un amico che aveva un sacco di . La sua teoria era che l'importante è, ogni tanto, pagare. Così, si faceva prestare soldi per pagare debiti. E' andato avanti in questo modo per tanto tempo, contraendo debiti per pagarne altri. Gli enti locali oggi funzionano così.

Non è di certo a questo che pensavano i lavoratori delle cooperative dei servizi sociali ieri seduti sugli spalti del Comunale.

Erano, infatti, rimasti alle tranquillizzanti parole del sindaco di Messina Renato Accorinti, della presidente del Consiglio Comunale e di un gruppo di consiglieri che in assemblea avevano detto loro che le risorse per arrivare alla fine dell'anno sarebbero giunte, appunto, da una rimodulazione della delibera TASI.

Invece il vicesindaco Guido Signorino ha tirato fuori la delibera per la rinegoziazione dei mutui, una cosa che va ben oltre la ricerca dei due milioni per i servizi sociali. Una opportunità offerta dalla Cassa Depositi e Prestiti per finanziare investimenti e pagare il debito. In sostanza, i mutui si spalmano su più anni, cosicché diventano più pesanti complessivamente, ma si riducono le rate.

Insomma, ormai siamo alla finanza creativa. Fare debito (da lasciare in eredità alle future generazioni) per pagare debito (lasciatoci dalle precedenti), magari per rimpinguare un Piano di Riequilibrio che non brilla per sostenibilità.

Nel clima di assoluta confusione che ormai regna sovrano nella politica di Palazzo Zanca, dove non si capisce più chi faccia cosa, accade, quindi, che gli operatori dei servizi sociali pressino perché sia approvata una delibera che solo marginalmente riguarda il loro caso.

Mentre i consiglieri, accortisi di essere in procinto di votare un impegno ultradecennale, fermano il loro ditino per capirne di più e si beccano le ire dei lavoratori.

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