15 febbraio 07.51 Comitato “Unime in protesta”, oggi alle 15 sit-in davanti al rettorato

comitatoUnimeDopo la lettera inviata ai vertici dell'università, il collettivo universitario Unime in Protesta, insieme ai ricercatori della Rete 29 di Messina sarà di fronte al oggi alle ore 15 per chiedere più democrazia e trasparenza nella selezione dei membri della commissione che andrà a revisionare lo statuto Unime ex art 2 comma 5 legge 240/2010, ovvero Legge Gelmini, che prevede altresì una strutturale e drastica limitazione della rappresentanza studentesca.

La situazione inoltre è aggravata dal comportamento dei vertici universitari, Rettore in primis, che ancora non ci hanno spiegato come verranno selezionati i due studenti che completeranno la commissione statuto.

Pensiamo sia dovere di tutti esigere DEMOCRAZIA e per questo andremo a contestare il Rettore e i vertici universitari che nulla hanno fatto per aprire un dialogo con gli studenti, nel giorno in cui dovrà presentare la commissione.

Pensiamo inoltre che l'attacco alla democrazia non sia solo attivo, cioè quello del Rettore, ma anche passivo, o meglio omissivo, forse inconsapevole: è quell'attacco “muto” che proviene da tutte quelle associazioni universitarie che invece di occuparsi del problema fondamentale dello statuto e esigere democrazia dal Rettore, preferiscono concentrare i propri sforzi solo nella organizzione delle proprie campagne elettorali per partecipare alle elezioni farsa di Marzo che eleggeranno rappresentanti “pro tempore”, cioè solo fino alla riscrittura dello statuto e l'istituzione dei nuovi organi universitari previsti dala legge Gelmini.

E' l'ora che anche le forze dell'università da noi distanti si rendano operative nell'esigere dai vertici che, nei processi decisionali più importanti, gli studenti non siano solo un'optional ma la parte fondamentale. Questo invito, questa critica ha l'obiettivo di stimolare anche chi non sostiene le nostre ragioni, poichè la democrazia è l'unico strumento che può permettere, anche a chi ci critica, di esprimere le proprie idee sulla gestione dell'Ateneo.

Ovviamente il nostro invito si riferisce a chi non condivide le nostre idee “in buona fede”: non ci sarà dialogo ma scontro con chi ci ritiene un pericolo solo per far salvi i propri loschi affari dentro l'università, siano essi studenti o docenti.

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