Triscele, il prefetto Trotta convoca un’altra riunione

ProtestaTriscele24 10 2012
La dei lavoratori della Triscele davanti allo stabilimento

Il prefetto Stefano Trotta al lavoro per la vertenza Triscele. Così come ha promesso la settimana scorsa durante la drammatica protesta dei 41 lavoratori dello stabilimento di via Bonino, durante la quale uno di loro, Mimmo Sorrenti, ha minacciato di darsi fuoco per ottenere un colloquio con la famiglia Faranda, il rappresentante del Governo sta tentando di far riprendere la discussione.

Una nuova riunione è stata convocata per giovedì prossimo in Prefettura e la speranza è che questa volta la famiglia Faranda, che ha disertato gli ultimi due incontri, si presenti senza sottrarsi al confronto.

Ma lavoratori e sindacati hanno ottenuto dal commissario e dal presidente del Consiglio comunale Pippo Previti anche un incontro, previsto per l'inizio della settimana prossima.

L'Aula è direttamente coinvolta nella vertenza, visto che sotto la pressione esercitata dall'azienda, che chiedeva il cambio di destinazione d'uso dell'area su cui sorge lo stabilimento per poterla vendere e realizzare la liquidità necessaria per spostare altrove la produzione e salvaguardare i posti di lavoro, il consiglio diede voto positivo.

Un voto ottenuto con difficoltà perché parecchi consiglieri temevano che dietro questa richiesta ci fosse soltanto l'intenzione di realizzare nuove costruzioni in un'area enorme ed estremamente pregiata. Alla luce delle ultime dichiarazioni dei tecnici inviati dai Faranda in Prefettura durante l'ultima riunione (“quando venderemo prima pagheremo i debiti dell'azienda e poi si vedrà) all'interno del Consiglio comunale l'atteggiamento nei confronti della proprietà non è esattamente sereno e più di uno sostiene che di fronte all'ormai palese intenzione dei Faranda di non riprendere la produzione di birra il provvedimento potrebbe essere annullato.

Triscele Mimmo Sorrenti
Mimmo Sorrenti, il lavoratore della Triscele che ha minacciato di darsi fuoco

“Confidiamo nell'intervento del prefetto e del Consiglio comunale -dichiarano i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Giovanni Mastroeni, Calogero Cipriano e Salvatore Orlando- per salvare l'attività produttiva e ottenere il Piano industriale necessario per l'avvio della Cassa integrazione straordinaria per i 41 lavoratori della Triscele, che mantengono il presidio permanente davanti all'ormai ex stabilimento”.

Secondo alcuni dipendenti, infatti, la famiglia Faranda starebbe cercando di vendere i macchinari  ancora funzionanti. “Noi di qui non ci muoviamo- hanno dichiarato i lavoratori-. Macchinari e azienda sono stati comprati anche con i nostri soldi”.

Al passaggio dell'azienda da Heineken alla famiglia Faranda infatti, i 41 lavoratori misero a disposizione il proprio TFR per facilitare l'operazione e adesso, oltre al lavoro, temono di perdere anche la liquidazione.

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