Teatro. Magia, illusionismo, acrobazie e tanta poesia al Biondo di Palermo con Le Cirque Invisible

Le cirque invisible 4PALERMO. Il Teatro Biondo di Palermo saluta il nuovo anno con uno spettacolo irresistibile, che unisce poesia, acrobazie, fantasia e illusionismo. Debutta, infatti, venerdì 5 gennaio alle 21, con repliche fino al 14 gennaio, Le Cirque Invisible di Jean-Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin, un evento internazionale tra i più attesi della stagione, che gira il mondo da quasi trent'anni deliziando adulti e bambini. Le luci dello spettacolo sono di Nasser Hammadi, il suono di Christian LeemansÈ difficile definire uno spettacolo come quello ideato e messo in scena da Jean-Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin. Per quasi due ore si susseguono senza interruzione trucchi, battute, gag, acrobazie ma se si dovesse riassumere in breve ciò che Le Cirque rappresenta, probabilmente la parola esatta per farlo sarebbe magia. Non in senso teatrale, non abile prestidigitazione, la magia a cui si credeva da bambini, quella che questo mondo sempre più tecnologizzato e frenetico sta cancellando. Quando si spengono le luci in sala e si accendono i riflettori sul palco, tutto quello che lo spettatore deve fare è dimenticare la razionalità e lasciarsi trasportare dalla leggerezza e dalla bravura di questi due artisti straordinari. Jean-Baptiste Thierrée affascina con i suoi modi di bambino vecchio, con la sua esperienza che è messa al servizio di una continua parodia dei tradizionali spettacoli di prestigio. I trucchi ci sono, ma non sono essenziali quanto la complicità che si crea tra attore e spettatore. Nell'epoca virtuale e degli effetti speciali, Le Cirque Invisible riesce a incantare con la sua arte fatta di stracci e di precisione, in grado di creare eccitanti corto-circuiti nell'immaginario degli spettatori. Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée sono gli acrobati, i fantasisti, gli illusionisti, i funamboli, i prestigiatori, i clown, i musicisti di questo circo immaginario, di questo volo della fantasia. Lei, sempre perfetta, cavalca ippogrifi di sedie, si trasforma in una magnifica donna-orchestra, eseguendo un incredibile concerto per bicchieri, tegami e cucchiai. Insieme fanno comparire animali dal nulla e trasformano un piccolo coniglio in un animale gigante. Aiutati dagli oggetti di scena, piccoli animali domestici, ritraggono biciclette innamorate. E quando Jean-Baptiste Thierrée fa acrobazie con le bolle di sapone e poi le colpisce con un martello e le bolle suonano a festa come campane, dimostra come l'incantesimo teatrale può trasformare la realtà delle cose. Allo spettatore non resta altro che dimenticare, per poche ore, di essere cresciuto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *