Si fermano le mense scolastiche, 95 lavoratori vanno a casa

mense scolasticheLa macchina amministrativa di Palazzo Zanca ha sulla coscienza altri 95 licenziamenti. Il Comune non ha rispettato i tempi previsti per la gara d'appalto per il rinnovo del servizio di refezione scolastica e da gennaio 2013 anche questo importante servizio, che all'inizio del nuovo anno scolastico era partito grazie ad una proroga e che scadrà il 20 dicembre prossimo, verrà meno.

Preso atto della situazione la società La Cascina, che si era aggiudicata la gestione delle mense scolastiche e che finora ha sempre pagato regolarmente i propri dipendenti, stamane ha avviato le procedure di mobilità per i suoi 95 dipendenti a partire appunto dal 20 di dicembre, quando scadrà anche la proroga. Il Comune non ha liquidato fatture per 240 mila euro e all'azienda non resta altro da fare che mandare a casa i lavoratori impegnati nel servizio.

L'appalto si era concluso a maggio scorso, con la chiusura delle scuole e non essendo stato rinnovato gli alunni delle scuole del Comune di Messina resteranno senza pranzo e i dipendenti de La Cascina senza lavoro.

A denunciarlo Carmelo Garufi e Francesco Lucchesi della Filcams Cgil, che sottolineano i gravi disagi sociali connessi a questa vertenza “che dipende sì dai problemi economico-finanziari del Comune, ma che mette  in ginocchio 95 famiglie e lascia senza il servizio mensa centinaia di bambini che in casi estremi, potevano contare su un pasto completo al giorno solo grazie al servizio mensa. Al di là dei problemi economici del Comune, questa vertenza nasce dalla mancata indizione della gara che avrebbe dovuto avvenire la scorsa estate -spiegano Garufi e Lucchesi. La mancata approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale ha bloccato qualunque impegno di spesa e, di conseguenza, anche quello relativo al servizio di mensa. Resta il fatto grave che la messinese, a causa dei gravi problemi che sta vivendo il Comune in questa fase, verrà ora privata di un ulteriore servizio fondamentale”.

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