PO Regina Margherita, i sindacati si rivolgono alla Corte dei Conti

Per dotare il presidio ospedaliero dell'ex nosocomio regina Margherita di apparecchiature all'avanguardia sono stati spesi un bel po' di soldi. Adesso il commissario straordinario dell'ASP 5 Manlio Magistri ha deciso di trasferirle altrove. Una decisione questa, in controtendenza con i tentativi di ridurre i costi della spesa pubblica e così i segretari generali delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di vederci chiaro.

In una lettera inviata alla Procura della Corte dei Conti di Palermo, al della Regione Crocetta e all'assessore alla Salute Borsellino, Clara Crocè, Calogero Emanuele e Pippo Calapai hanno chiesto chiarimenti rispetto ad una situazione apparentemente incomprensibile.

“In un momento socio-economico e particolarmente travagliato in cui si impongono sia ai cittadini che ai lavoratori enormi sacrifici -scrivono i tre dirigenti sindacali- ci si aspetta dalla pubblica amministrazione una gestione oculata delle risorse finanziare che debbono essere sempre finalizzate al raggiungimento di obiettivi, attraverso i principi di economicità e di massima efficienza.

Abbiamo notizia che notevoli risorse finanziare sono state impiegate con diverse deliberazioni adottate dal precedente commissario straordinario Francesco Poli per l'approvazione di lavori di somma urgenza per la ristrutturazione del piano seminterrato e del piano terra e del primo e secondo piano del corpo B, oltre che per ascensori, pompe di calore, Tac , angiografi e mammografi e di una apparecchiatura telecomandata diretta con flat panel dinamico.

Le risorse economiche sinora utilizzate dalla precedente amministrazione per ristrutturare un padiglione dell'ex P.O. Regina Margherita -continuano Crocè, Emanuele e Calapai- hanno consentito la realizzazione di una diagnostica per immagini di alta qualità corredata di apparecchiature radiologiche digitali, Risonanza Magnetica ad alto campo e una TAC da 64 slice. Quest'ultima già collaudata nell'aprile dell'anno scorso.

Tutte le apparecchiature sono di ultima generazione e particolarmente importanti per l'esecuzione di esami diagnostici e di prevenzione e cura di patologie oncologiche. Inoltre, sono in fase di ultimazione un laboratorio di analisi, alcuni ambulatori specialistici e due sale operatorie, che senza alcun dubbio potranno apportare beneficio all'utenza messinese, specialmente quella residente nella zona nord, tenuto conto della distanza tra il nuovo Presidio Sanitario Territoriale e l'Ospedale Papardo, che usufruirebbe di servizi territoriali di zona decongestionando gli ambulatori ospedalieri con conseguente abbattimento delle lunghe liste d' attesa”.

Stando alle informazioni raccolte dai sindacati, alla richiesta di chiarimenti sul completamento dei lavori dell'ex PO Margherita il commissario dell'ASP 5 Magistri avrebbe preannunciato l'intenzione di trasferire in altre strutture sanitarie di competenza dell'Azienda le apparecchiature tecnologiche.

“Tutto ciò appare incomprensibile e appesantisce  notevolmente la spesa sanitaria in un delicato momento di “spending review” -aggiungono Crocè, Emanuele e Calapai. Come possono essere allora interpretate le successive deliberazioni di prosecuzione lavori, collocazione ascensori, adeguamenti impiantistici e rifunzionalizzazione dei locali adottate da Magistri sin dai primi mesi del suo insediamento?

Ad  oggi sono stati spesi diversi milioni di per ammodernare l'ex P.O.  R. Margherita con fondi stornati da diversi capitoli di spesa tra cui quelli destinati alla ristrutturazione del Poliambulatorio ex INAM ed alla sua Radiologia, particolarmente attiva sul territorio messinese anche in considerazione della peculiare attività di screening nelle malattie oncologiche.

La TC dual slice, attiva dal 2004, è da considerarsi oramai obsoleta rispetto a quella nuova già collocata all'ex ospedale  Regina Margherita, pertanto un trasferimento di quest'ultima comporterebbe un notevole disagio all'utenza che deve eseguire esami diagnostici con apparecchiature tecnologicamente più avanzate”.

I segretari generali delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil chiedono quindi l'intervento della Regione e della magistratura contabile per evitare non solo la distruzione di una struttura importante per il territorio, ma anche per impedire lo sperpero di risorse pubbliche. I sindacati pretendono anche che si accertino le eventuali responsabilità che potrebbero causare alle casse dell'ASP 5 e notevoli disagi ai cittadini.

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