Musicoterapia al Camelot per risvegliare l’anima

CentroCamelot
Il Centro Camelot

Sono tante le attività che il Centro Diurno Camelot propone quotidianamente agli utenti. Fra queste c'è la musicoterapia, una modalità di approccio al paziente ormai ampiamente accolta tra gli strumenti terapeutici.

“La musica è il linguaggio più antico al mondo -spiega Matteo Allone, psichiatra e dirigente del Centro. E' qualcosa di profondamente radicato nella storia antropologica. E' stato ampiamente dimostrato che la musica ha risonanza a livello cellulare, per questo motivo la musicoterapia è un'attività positiva e sicuramente efficace”.

L'iniziativa prevede la partecipazione e la collaborazione delle professionalità del Centro e i volontari. “Gli utenti sono seguiti dal tecnico della , ma partecipano anche i volontari, alcuni dei quali si sono specializzati ad Assisi proprio in musicoterapia, quindi hanno tutte le competenze per questa attività. E' nello spirito di Camelot la sinergia con risorse esterne, non necessariamente strutturali -spiega Allone. La musicoterapia prevede due fasi: una attiva e una ricettiva. Quella attiva prevede l'utilizzo di strumenti e si svolge nel pomeriggio di giovedì, mentre quella attiva concerne l' musicale e si svolge il lunedì mattina. Spesso ospitiamo gruppi musicali. Il 20 dicembre verranno a trovarci gli Zoas”.

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Matteo Allone, responsabile del Centro Camelot

Questo tipo di terapia, proprio per la varietà di generi musicali, è facilmente modulabile in base alle esigenze dei pazienti. “A seconda della problematicità dei soggetti -prosegue Allone, scegliamo armonie particolari per risvegliare energie e impulsi. Nel caso di depressi, apatici, abulici usiamo l'esercizio dei tamburi, per esempio. Per altri pazienti che devono essere tranquillizzati, scegliamo generi rilassanti e distensivi”.

La musica può avere un ruolo importante nella vita di qualsiasi individuo, rimane da chiedersi se questa possa dirsi anche per persone con disagi psichici. La risposta del dottor Allone è positiva.

“Una volta -racconta- quando il paziente doveva essere calmato, si ricorreva subito alla somministrazione farmacologica. Adesso possiamo ricorrere ad altri metodi, come musiche rilassanti. Chiaramente non sostituiamo la terapia di base, ma questo tipo di interventi sicuramente aiuta”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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