Messina indifferente all’appello contro i Tir

Alcuni anni fa migliaia di messinesi sono scesi in piazza a protestare per difendere il Messina. Oggi pomeriggio, ad una settimana dalla morte di Natale Lembo, travolto da un Tir in via La Farina, al presidio organizzato dal Comitato La Nostra Città contro il passaggio dei mezzi pesanti nell'area urbana c'erano meno di 20 persone.

La grande indifferenza della cittadinanza e la scarsa partecipazione all'iniziativa non hanno fermato i volontari del comitato che hanno consegnato ad automobilisti e camionisti il volantino recante lo slogan “Fuori i tir dalla città”.

Non possono certamente passare inosservate l'assenza alla manifestazione dei familiari di Natale Lembo e l'insensibilità con la quale Messina ha affrontato l'ennesima morte sulla strada, tanto che neanche gli esercenti di via La Farina  hanno sentito il bisogno di osservare un minuto, un'ora o un giorno di lutto.

“ Vogliamo coinvolgere i familiari della vittima -ha dichiarato Saro Visicaro, presidente del Comitato. Il nostro impegno ha senso se le persone del luogo e i negozianti si uniscono alla protesta. Purtroppo, Messina è la città della rassegnazione, tutto ci sembra complicato e difficile da cambiare. Abbiamo chiesto un incontro al commissario straordinario Croce, ma il nostro obiettivo è portare avanti una petizione popolare contro il passaggio dei tir”.

Come nero su bianco sui volantini diffusi dal Comitato, la petizione popolare chiede il divieto di transito dei tir in tutta la città nelle ore diurne, l'avvio di un'indagine amministrativa e giudiziaria che sveli i ritardi nell'esecuzione dei lavori di protezione e ripristino della funzionalità dell'approdo di Tremestieri e la realizzazione della “via del mare”, della quale si parla da quasi 20 anni senza che sia ma stato fatto nulla.

“Il nostro comitato –aggiunge Visicaro- lotta dal 2000 affinché la città sia liberata dai tir. Abbiamo chiesto la chiusura della rada San Francesco data in concessione agli armatori privati e per tutta risposta sempre a loro è stato dato anche il molo Norimberga. Insomma, non si è risolto nulla. E' fondamentale che si introducano dei controlli mirati sui mezzi che attraversano la città (ad esempio sulla velocità) e che si regolamentino gli orari e i ”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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