LGBT, riappropriarsi del diritto alla libertà di amare

arcigay11
Manifesto di una campagna contro l'omofobia

Lettera aperta del presidente dell'Arcigay di Messina ai ragazzi della comunità LGBT di Messina. La pubblichiamo così com'è, perché ne condividiamo ogni parola e qualunque altraosservazione sarebbe superflua.

“Avrete letto sicuramente dell'ennesima grave aggressione avvenuta a Firenze ai danni di un ragazzo come voi -scrive Rosario Duca. Avrete letto anche delle ultime aggressioni a trans o a coppie lesbiche a Roma e chissà in quanti altri posti. Queste persone sono come voi, come noi. Ma hanno deciso di mostrarsi apertamente sfidando anche quei vili omofobi pur di sentirsi liberi di essere ciò che desiderano. 

Ma più che sentirsi liberi, hanno voluto riappropriarsi del diritto alla libertà di amare. Guido Allegrezza, ultima vittima solo in ordine di tempo, ha scelto come tantissimi altri in tutta Italia di essere un attivista e di esporsi con iniziative pubbliche, mettendoci la faccia.

Perché? Perché tanti lo fanno? Pensate che ognuno non abbia altro da fare? O che non potrebbe pensare alla propria vita? No. Guido, come tanti altri, sa benissimo che se non ci si espone, se non si lotta contro l'indifferenza, la diffidenza e l'ignoranza, le cose non cambieranno mai. 

Nessuno vuole fare l'eroe né tanto meno desidera diventarlo perché significa perdere la vita ed un eroe morto alla causa servirebbe poco. Ma come Guido, molti hanno preso coscienza del fatto che avere in tasca una tessera di una qualsiasi associazione LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans, ndr) ed averla solo perché il sabato sera deve andare in , al cruising o in sauna, posti dove ci si isola e ci sente protetti perché ci si trova tra persone che vivono la stessa condizione, non serve a nulla. 

Ragazzi seguitemi nel discorso se potete e volete. Oggi ognuno di voi è mediamente un ragazzo o è sotto i 30 anni. È il periodo della spensieratezza, del divertimento, delle discoteche, della saune, del cruising bar. Tutto legittimo. Però voglio che per un attimo proiettiate il vostro pensiero a quando avrete raggiunto i 35 o 40 anni e la vita burrascosa delle discoteche, delle saune, dei cruising bar ha una battuta di arresto o, comunque, un rallentamento del proprio ritmo. 

Inizia un periodo in cui si desidera una relazione duratura con un compagno stabile, per quanto è possibile. Lo trovate. Anzi,dovrei dire vi trovate, perché l'amore è l'incontro di due entità a noi sconosciute del nostro essere, che ci fa attrarre l'uno verso l'altro. 

RosarioDuca
Rosario Duca, presidente Arcigay Messina

Allora iniziate a fantasticare di stare con lui/lei (convivenza), di uscire con lui/lei mano nella mano, di potervi baciare o scambiarvi tenerezze sulla panchina del parco o decidete di volere unire le vostre vite come coppia effettiva con effetto civile. Insomma, vivere la normalità. Un sogno bellissimo, ma solo un sogno. 

Forse potrete vivere in una città apparentemente disinteressata a ciò che fate e a come vi amate, ma i tempi cambiano per tutti. Vi accorgete di scoprire che la vostra vita insieme, se si protrarrà negli anni, manca di qualcosa, di tante cose, di ciò che è necessario in una coppia per essere completamente tranquilli sotto l'aspetto civile. Il panico. Cosa sarà dei nostri acquistati insieme? Cosa sarà se io o il mio compagno dovessimo essere ricoverati in ospedale? Mi hanno detto che non potrò decidere per il mio compagno e che lui non potrà decidere per me: quindi non siamo coppia? Non abbiamo diritti? Diritti. Parola che noiosamente oggi ascoltate ed a cui non pensate. Oggi però. Una vita senza diritti è come un motore senza olio. I diritti sono quelli che vi rendono padroni delle vostre decisioni, ma che più di ogni altra cosa vi e ci rendono liberi. Tutto questo in Italia ancora non c'è. 

Vedete ragazzi, non sarà lo stare nascosti a farci fuggire dalla realtà in cui viviamo, non sarà il bluff su ciò che siamo a proteggerci. Non sarà fare il gay in disco è l'etero con i propri amici che ci metterà al sicuro. Qualcosa prima o poi non funzionerà ed allora che faremo? Ci sentiremo smarriti, preoccupati, paurosi, gli anni della spensieratezza saranno passati, il clamore della discoteca non ci attirerà più, così come l'emozione della sauna o del cruising bar perderanno il proprio fascino. 

Verrà il momento in cui prevarrà il desiderio di una cosa e solo di quella : il diritto di essere noi stessi. Questo ha spinto tanti attivisti a dedicare la propria vita all'impegno civile per i diritti LGBT, questo ha spinto tantissimi altri che ora sono morti. 

La volontà di combattere affinché voi domani possiate avere ciò che vi spetta di diritto. Nessun'altra ragione. Ciò non significa che non dovete vivere la vostra spensieratezza, che non dovete godervi il brio della discoteca, la trasgressione di un cruising bar o di una sauna, ma il vostro futuro non potete lasciarlo nelle mani di altri. Gli anni volano via e poi? Ecco perché desidero che queste riflessioni vi portino per un attimo a fermarvi, a riflettere e, per un momento, a dire “ma perché tante persone (sempre meno di quel che occorre ) anche se sono maturi lottano per qualcosa, cosa vogliono raggiungere?”. 

A quest'ultima domanda vi voglio rispondere subito: vogliamo raggiungere, anche a costo di subire ciò che hanno vissuto Guido e gli altri, la meta che ci consentirà di dire che abbiamo sconfitto l'omolesbotransfobia perché abbiamo conquistato i nostri diritti. 

Siamo alla fine settimana, siete pronti per le discoteche. Vi prego, dedicate un minuto della vostra vita di ragazzi a pensare a cosa sarà il domani per voi. A tutti gli adulti che hanno deposto le armi dicendo “ormai ho dato” voglio dire che ancora la guerra non è vinta. I nostri ragazzi hanno bisogno di ognuno di voi, tutti abbiamo bisogno dell'esperienza che avete maturato. Tornate in campo, perché la battaglia è ancora cruenta”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *