Les Misérables

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Paese: U.S.A.

Genere: Musical

Durata: 152 minuti

Regia: Tom Hooper

Arriva finalmente l'atteso musical ispirato all'omonimo capolavoro di Victor Hugo, con un cast che può vantare nomi come quelli di Russel Crowe, Hugh Jackman, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway e Sacha Baron Cohen.

Nella Francia del XIX secolo il detenuto Jean Valjean, sulle cui tracce è da anni l'implacabile ispettore Javert. Jean Valjean però decide di cambiare vita e sotto falso nome riesce perfino a diventare di un piccolo paesino. L'incontro con Cosette segna la sua vita e l'uomo decide di prendersi cura della piccola come fosse sua figlia, mentre la sua implacabile nemesi, l'ispettore Javert è più che intenzionato a mantenere il giuramento fatto e a dare la morte all'uomo che tanti anni prima si è sottratto alla sua stretta.

Les Misérables ha avuto a sua disposizione tutto quello che una produzione potrebbe desiderare per divenire un successo, ma così ahimè non è stato. Diversi sono gli elementi negativi, tra cui la non brillante prestazione canora di buona parte dei protagonisti (ad eccezione forse di Anne Hathaway) e il mediocre livello delle canzoni che, sebbene realizzate magistralmente, non resteranno certo impresse nella memoria. Anche la regia, è il caso di dirlo lascia molto a desiderare.

L'unica cosa certa è l'incertezza, si potrebbe dire con un gioco di parole. Sembra infatti che Hooper non si sia deciso fino in fondo riguardo alla tecnica e allo stile con cui girare le scene e se si aggiunge anche un montaggio che non aiuta, la sensazione finale è quella di una gran confusione.

Come ciliegina sulla torta c'è da sottolineare che in tutto questo ovviamente una durata di due ore e mezza da piacevole che potrebbe essere, diventa straziante, soprattutto vista la scelta di eliminare del tutto i dialoghi, senza dare un minimo di tregua allo spettatore. Duole dire che anche un fan sfegatato dei musical uscirebbe spossato da una prova del genere, quindi è facile immaginare che razza di fuggi fuggi ci sarà da parte dello spettatore medio. Consigliato con una benda sugli occhi.

Paolo Failla

Sano di mente nonostante un'infanzia con classici Disney e cartoni animati giapponesi, il battesimo del fuoco arriva con i film di Bud Spencer e Terence Hill, le cui opere sono tutt'ora alla base della sua visione sull'ordine del cosmo. Durante l'adolescenza conosce le opere di Coppola, i due Scott, Scorsese, Cameron, Zemeckis, De Palma, Fellini, Monicelli, Avati, Steno e altri ancora. Su tutti Lucas e Spielberg . Si vocifera che sia in grado di parlare di qualsiasi argomento esprimendosi solo con citazioni varie. Ha conosciuto le vie della Forza con una maratona di Star Wars di oltre 13 ore.

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