#LegaPro. Pagelle Messina-Paganese: tutti insufficienti, società compresa

Foto Elena Anna Andronico
Foto Elena Anna Andronico

E' una sconfitta amara quella che il Messina ha rimediato ieri contro una modestissima Paganese. La squadra peloritana dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che l'obiettivo quarto/sesto posto non è alla portata. Lo dicono i numeri e i fatti che hanno accompagnato queste prime sette giornate di campionato, fatte di due vittorie contro Siracusa e Catanzaro, formazioni in condizioni ben peggiori del Messina, un pareggio striminzito in contro la Virtus Fracavilla e quattro sconfitte contro Reggina, Juve Stabia, Foggia e Paganese. Con le vespe e con i pugliesi la sconfitta può starci vedendo la grossa differenza a livello di rosa, ma contro Reggina e Paganese l'atteggiamento mostrato dagli undici messi in campo da Marra è a livelli catastrofici. Ma le colpe, come alcuni vorrebbero far credere nel dopo partita, non sono solo dei calciatori signorine e del mister che li (le) mette in campo, perché ci sono degli evidenti limiti che non possono essere oltrepassati, perché probabilmente non ci sono le giuste capacità tecniche.

La società, con a capo il presidente Stracuzzi, non ha gestito bene questo inizio di stagione, a cominciare dal ritiro pre-campionato. Il Messina era salvo da marzo e la programmazione, tanto cara quanto essenziale nel calcio non c'è stata. Per il secondo anno consecutivo improvvisazione è la parola chiave, ma se nella passata stagione il Messina ha avuto la fortuna di essere ripescato in Lega Pro e di avere una proroga sul mercato, avendo anche gente in società che evidentemente sa muoversi, quest'anno è stato tutto l'opposto.

I proclami, continuati anche in questa settimana dopo la vittoria di Catanzaro, sono uno dei mali di una gestione che al momento non va. E anche per questo è partita la prima contestazione dell'era Stracuzzi, seppur da una parte della tifoseria, che presenta sempre meno gente allo stadio, nonostante si venisse da tre punti ottenuti fuori casa contro un avversario storico. Il tasso tecnico di questa squadra, alla settima giornata, è da tredicesimo posto, tre punti sopra la zona play out. Si è liberi di dire che questa rosa è migliore di quella dell'anno scorso, smantellata in meno di un mese, ma i fatti dicono ben altro. Sulla partita c'è poco da dire: nessuno può meritarsi la sufficienza per aver perso 2-0 in casa contro un avversario tutt'altro che imbattibile.

Foto Elena Anna Andronico
Foto Elena Anna Andronico

Berardi, 5 – Poco reattivo su entrambi i gol, ha la colpa di prendere il secondo sul primo palo. Non può fare miracoli ogni volta che la difesa concede qualcosa all'avversario, e avviene costantemente ad ogni partita.

Mileto, 4 – Inguardabile: lento, macchinoso e poco preciso, viene sostituito quasi subito nel secondo tempo per far posto a Ionut (5).

Maccarrone, 4 – Ne combina almeno una a partita, partendo da Reggio e finendo con la Paganese è certamente il difensore meno affidabile del Messina.

Bruno, 5 – Prova a rimediare alle incertezze di un reparto allo sbando. Si è calato bene nel contesto probabilmente, ma non basta assolutamente.

De Vito, 5 – Torna in campo dopo due partite ma non incide assolutamente. Sia in fase difensiva che offensiva non sa che pesci pigliare, l'opposto dello scorso anno.

Musacci, 3 – E' per distacco il peggiore in campo da inizio campionato: lento, impreciso, svogliato, mai sul pezzo. Con questo atteggiamento ci chiediamo anche come possa fare il capitano di una squadra in palese difficoltà. E' da Messina-Siracusa che aspettiamo il suo ingresso in campo.

Musacci (foto Elena Anna Andronico)
Musacci (foto Elena Anna Andronico)

Foresta, 5.5 – E' il migliore, lo è sempre stato da inizio stagione, ma la sufficienza per oggi gliela risparmiamo, perchè anche lui è stato impreciso in diverse circostanze.

Ricozzi, 4.5 – Non ha mai trovato la posizione in campo. Al suo posto entra Madonia (4.5), ma non si nota.

Mancini, 5 – Prova a fare qualcosa nel primo tempo, ma è troppo poco. L'impressione è che con lui e Musacci insieme il centrocampo perda l'80% della sua non invidiabile velocità. Al suo posto entra Ferri (5), che prova a combinare qualcosa senza riuscirci.

Milinkovic, 4.5 – Non incide minimamente. Dotato di tecnica di altra categoria, dovrebbe trascinare la squadra specialmente nei momenti di difficoltà invece di alzarsi le maniche stile Mark Lenders.

Pozzebon, 4.5 – Anche lui, stesso discorso di Milinkovic. Preoccupa il fatto che non abbia un vice, nonostante la trentina di giocatori in rosa, perchè sembra proprio stanco.

Milinkovic e Pozzebon (foto Elena Anna Andronico)
Milinkovic e Pozzebon (foto Elena Anna Andronico)

Il tecnico Marra, 4 – Ci sono evidenti lacune, la squadra non lo ascolta e gira indipendente in mezzo al campo. Bisogna cambiare qualcosa e alla svelta.

La società, 3 – Proclami di inizio anno a parte, notiamo come in una rosa di una trentina di calciatori a malapena si riesce a mettere in campo un undici decente. Giudichiamo i giocatori per quello che vediamo in campo, ma la maggior parte di loro non è adatto alla categoria, dispiace dirlo. Ancora si aspetta il vice di Pozzebon, sempre in una rosa di trenta giocatori, ma il mercato è ormai bello che andato. Cosa possono aspettarsi i tifosi del Messina da qui a gennaio? Nel frattempo, come visto ieri, iniziano a contestare.

IL MIGLIORE DELLA PAGANESE

Deli, 7 – Autore della rete del vantaggio, si fa carico della squadra dall'inizio portando a casa tre punti forse insperati.

Foto Antonio Maimone
Foto Antonio Maimone

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *