#LegaPro. Lucarelli: “Vittoria meritata, al lavoro per recuperare”

Foto Elena Anna Andronico
Foto Elena Anna Andronico

Cristiano analizza la partita del Messina vinta per 2-1 contro la Casertana. Per il tecnico toscano è la prima vittoria in campionato con i peloritani all'esordio, la seconda in totale considerando il 2-0 sulla Vibonese di quattro giorni fa. Si parla di come è stata preparata la partita, di come il tecnico ha agito sulla testa dei giocatori. Poi uno strappo alla regola ferrea del gruppo, non vuole parlare dei singoli il mister, ma qualche considerazione su Milinkovic, Grifoni, Madonia e Mancini è stata fatta, oltre che elogiare il comportamento di tutta la squadra e dei tifosi.

“Ho agito su quello che ci diceva sempre uno dei più bravi allenatori che ho avuto, Carlo Mazzone – esordisce Lucarelli. Ci sono due tipi di giocatori nel calcio: i giocatori dai piedi alla punta del naso, e i giocatori di testa. Vista la situazione, ho pensato che fosse meglio agire sulla testa. Si respirava un'aria di poca autostima quando sono entrato per la prima volta nello spogliatoio. Prima della partita con la Vibonese erano molto tesi e ho fatto loro una battuta: “Ragazzi tranquilli, che nella peggiore delle ipotesi si perde, non succede niente di diverso”. Chiaramente ho cercato di sdrammatizzare e caricare. Per 46 minuti si è vista una squadra spensierata, ha fatto male alla Casertana. Non era facile affrontare questa partita perché sono un'ottima squadra. Abbiamo preparato questa partita prima di uscire per il riscaldamento, perché loro si sono presentati con la difesa a tre. Bravi i ragazzi a prepararsi per questo cambio di modulo improvviso degli avversari. Ho visto una squadra propositiva, come voglio io, feroce come voglio io. Tutte le nostre situazioni ripartivano da palle conquistate a centrocampo. Ci ha dato una grande mano Madonia. Mi sono incazzato perché abbiamo sbagliato tre volte il 3-0, noi dovevamo chiuderla, perché siamo raffreddati e dobbiamo chiuderle le partite. Arrivato il loro gol ci ha tolto un po' di certezze, e nello spogliatoio ho visto un po' di sconforto all'intervallo, ma ho parlato con loro per tranquillizzarli. Ho voluto mantenere le tre punte, non ho cambiato modulo per non dare segnali di resa, abbiamo sfiorato il 3-1 e sofferto, ma loro non hanno avuto occasioni nitide. Voglio ringraziare la curva, ha cantato fino al 96′. Quando assimileremo certe giocate, sarà difficile per qualsiasi avversario fare risultato qua con un pubblico del genere”.

Foto Elena Anna Andronico
Foto Elena Anna Andronico

Si parla di tattica con Lucarelli, senza lasciare qualche considerazione sui singoli: “Abbiamo lasciato volontariamente il pallino del alla Casertana nel primo tempo, così abbiamo preparato la partita non avendo il terminale offensivo, quindi eravamo schiavi della palla a terra e obbligati a giocare a calcio. Noi abbiamo preparato la partita contro il 4-3-3, ma con Carlini a romperci le scatole sulla trequarti abbiamo cambiato registro, e in questa sala abbiamo analizzato alcuni loro video. Faccio uno strappo alla regola, per me il concetto di “io” non va bene, voglio parlare del “noi”, ma Grifoni si è calato perfettamente nel nostro contesto: la sua situazione fisica non era ottimale, ma ha giocato per 60 minuti. Giocatore molto duttile, ha giocato sia in difesa che in attacco, ci permette di cambiare senza fare sostituzioni, quindi bravo per come si è applicato. Madonia per me è un valore aggiunto: aveva le caratteristiche per fare quel tipo di partita, anche solo il gol che ha fatto con la Vibonese lo dimostra, sapevo che tra i nostri attaccanti era il migliore capace di fare il “Totti” della situazione. Alla fine sia lui che Mancini chiedevano il cambio, ne avevo uno solo, ho detto loro di fare pari e dispari. I ragazzi che sono entrati dalla panchina si sono fatti trovare subito pronti, questo conferma che il gruppo sta diventando una squadra”.

Mancini l'ho affrontato l'anno scorso con l'Aquila, lui faceva nel 4-3-1-2 uno dei due interni di centrocampo. Amo le mezze ali che fanno cinque gol all'anno, è quello che chiedo. E' un calciatore di grande esperienza, ma deve ancora trovare la condizione idonea. Per l'esperienza che ha può fare di tutto, noi cerchiamo di sfruttarlo dove possiamo avere maggiore necessità. Milinkovic è un cavallo di quelli che ha bisogno che i cancelli siano aperti. Li ho spalancati, ma siamo d' anche che quando lo dico io, lui deve tornare nella stalla. E' di grande talento, per me nel gruppo le regole sono uguali per tutti, chi sbaglia paga. Uno può essere un po' più permaloso, quindi devo riuscire a entrare nella testa di ogni calciatore, non posso stilare lo stesso rapporto per tutti. Deve affrontare le partite secondo le sue caratteristiche, non deve intristirsi, perché altrimenti non rende, e in questa categoria può fare la differenza. Dal primo giorno che sono arrivato mi chiede dei consigli, quindi non ho nulla da eccepire al momento sul suo comportamento, anzi, speravo facesse gol, lo meritava”.

Infine: “Il campo ha detto determinate cose, l'allenatore avversario difende i suoi interessi, guarda la sua squadra, ma anche io guardo la mia, però se noi andiamo a vedere i tiri in porta e le occasioni io penso che non ci siano dubbi sulla vittoria. Sul 2-0 abbiamo fallito tre volte il terzo gol, credo che nel primo tempo abbiamo dominato. Poi sì, nel secondo tempo abbiamo subito, ma perché una squadra che perde cerca in ogni modo di reagire e chi vince va sulla difensiva, ma alla fine loro hanno avuto una sola occasione”.

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

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