La vittoria di Bersani, ovvero come perdere vincendo

Su uno dei social pù trend del momento ieri è stata la giornata delle analisi flash. Già, perché ti obbliga ad esprimere il tuo pensiero in 140 caratteri, compreso gli hashtags ed eventuali interazioni.

Tra le frasi più significative quella pubblicata dall'account di @lddio: “Il concetto di “vittoria di Pirro”, vincere a carissimo prezzo, è stato superato dalla “vittoria di Bersani”: perdere vincendo. #Spoglio2013“.

E' proprio vero. Bersani si dichiara vincitore. Un vincitore un po' strano invero.  Dato favorito nei sondaggi sin dal giorno successivo alla caduta del governo Berlusconi, ha cercato in tutti i modi di perdere queste elezioni cercando di emulare il buon Veltroni.

Bersani ed i suoi generali affermano che ora è necessario dar vita ad un esecutivo di transizione che metta mano alle riforme necessarie, come la legge elettorale. Di fatto, solo adesso il PD si rende conto che deve mettere mani alla riforma della legge elettorale quando non l'ha fatta, malgrado le promesse, nell'ultimo anno e mezzo di appoggio al Governo del professor Monti.

Resta da vedere se per il PD sia davvero il caso. Perché senza il Porcellum, che nella circoscrizione Sicilia 2 della Camera ha dato al Partito democratico 10 seggi con il 18,57% di preferenze (a fronte di 7 seggi al Movimento 5 Stelle con il 32,67% e 6 seggi al centrodestra con il 26,80% di preferenze) Bersani non avrebbe la maggioranza alla Camera.

In ogni caso, il vero ed indiscusso vincitore delle Politiche è sicuramente Berlusconi. Perché al di là delle antipatie e del fastidio che inevitabilmente suscita, non si può non riconoscergli che avere bloccato le primarie del PDL e avere condotto un partito sfaldato ed allo sbando anche attraverso una campagna di comunicazione efficace ed alleanze opportune, a raggiungere un risultato di tutto rispetto. Questo vittoria Berlusconi la condivide con Grillo ed il Movimento 5 Stelle, che da lunedì è il partito più votato dagli italiani. Almeno fino alle prossime elezioni.

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