Il dramma di Glauco e Scilla diretto da Walter Manfrè chiude CatonaTeatro38
REGGIO CALABRIA. Un dramma sulla sete di potere e sulle sue inevitabili conseguenze ha chiuso la 38^ stagione di CatonaTeatro. “L'amorosa favola di Glauco e Scilla”, riedizione dialettale di Ettore Pensabene dal testo di Ercole Luigi Morselli, che già negli anni Venti del secolo scorso era stata adattata in girgentino da Luigi Pirandello, è andata in scena ieri sera a Catona. A dirigerla, ancora una volta, il regista Walter Manfrè, che per tanti anni di CatonaTeatro è stato il direttore artistico. Un omaggio, la serata di ieri, non solo a Pensabene, scomparso l'anno scorso, ma anche allo stesso Manfrè, che con mano ferma e un'attenzione non comune al testo ha diretto un cast nutrito, che prevedeva sia attori che ballerini.
Intense le interpretazioni di Fabiola Leone (Scilla), Irasema Carpinteri (Circe) e Tiziana Bellassai (Atropo), buona quella di Gabriele Rametta (Glauco). Sul palcoscenico anche gli allievi dell'International Theatre Centre di Comiso, la scuola di arte drammatica fondata e diretta dal maestro Manfrè: Marilena Trovato, Biagio Tumino, Enrico Maria Muratore, Piero Pisana, Giovanni Battaglia e Marco Ghiani,oltre a Carla Cintolo, Lorenzo Praticò, Antonio Bizzintino, Ruggero Britti, Michele Fedele, Luca Lacava, Agostino Porcaro, Nino Verduci e Fabio Versaci.
Diversi gli applausi a scena aperta e un lungo applauso finale dal numerosissimo pubblico (la serata era sold out) che si è alzato in piedi per omaggiare Manfrè.
A firmare l'allestimento l'Accademia di Belle Arti Reggio Calabria, coreografie di Katia Crucitti, costumi di Mariella Chinnì, luci di Lorenzo Tropea, corpo di ballo di The Sparkling Diamonds e di Studio Danza.