Eulalia Tamarit Sanchez, ebrea condannata al rogo e salvata grazie alla corruzione dell’Inquisizione siciliana
L’anno scorso, a poco più di cento anni dall’inaugurazione della succursale infernale chiamata Auschwitz, il settimanale Tylko Polska ha messo in prima pagina un articolo intitolato “Come riconoscere un ebreo”. In quel momento hanno risuonato gli eco dell’intolleranza alla diversità, che ha strisciato in maniera più o meno evidente durante tutta la storia umana e la Sicilia fu scenario di questo abominio, a cavallo tra il XV e XVI sec ,quando era sotto la dominazione spagnola. Il 1492 non fu soltanto l’anno della scoperta dell’America, ma anche l’anno in cui i re cattolici spagnoli ratificarono un decreto di espulsione per tutte le comunità ebraiche residenti nell’impero iberico e la confisca dei loro beni. Inutile dire, che questo documento fu anticipato da anni di insofferenza tanto che, tatticamente, molti ebrei si convertirono anni prima al cattolicesimo, pur continuando a mantenere le loro abitudini in modo segreto. Il cripto giudaismo era un grave reato, per il quale si rischiava di morire al rogo. Come accusa, bastava solo non mangiare carne di maiale, farsi un bagno in un determinato posto, preferire la frittura in olio invece di quella nello strutto o, molto più semplicemente, risultare antipatici alla persona sbagliata e si era chiamati a conferire con l’Inquisizione, che in Sicilia faceva riferimento ad Antonio de la Peña. La famiglia Sanchez era una stirpe di abili finanziatori tant’è che, nonostante fossero dei conversos, riuscirono a mantenere uno status sociale moto alto. Basti pensare che Gabriel, tesoriere di re Ferdinando, fu uno dei finanziatori del viaggio di Cristoforo Colombo. Tutto questo successo generò invidie e tutta la famiglia fu accusata dell’omicidio dell’inquisitore Pedro Arbuès de Epila. Aloisyo ed Eulalia riuscirono a non presentarsi in tribunale e a rifarsi una vita in Sicilia fondando a Palermo con Ambrosio Levi una banca che, paradossalmente, finanziò l’istituzione dell’Inquisizione spagnola e ricevette il denaro confiscato agli ebrei che erano espulsi.
