Ente Teatro, ultimatum dei sindacati al presidente Crocetta

Il presidente con le sarte del Vittorio Emanuele

Le prime promesse rispetto all'invio di un commissario le ha fatte  nelle settimane precedenti alle elezioni regionali. Una volta presidente, lo ha ribadito durante la commemorazione delle vittime dell'alluvione di Saponara, poi il 31 dicembre quando è venuto a Messina e nelle altre due puntate in riva allo Stretto prima delle elezioni Politiche.

“Mi occuperò del non appena passeranno le elezioni. La situazione è tale che non si può che commissariarlo” aveva detto.

Adesso i lavoratori dell'Ente Teatro stringono il Crocetta in un angolo e gli chiedono di rispettare gli impegni assunti.

“Entro domani ci aspettiamo delle risposte -minacciano. Vogliamo Diversamente, andremo allo scontro anche con Crocetta, che adesso non ha più scuse”.

A dare il via alle proteste il sit-in organizzato per domani mattina alle 10.30 davanti al Vittorio Emanuele, durante il quale gli orchestrali (che devono avere ancora liquidate le ultime 5 giornate di lavoro del 2012) eseguiranno anche alcuni brani. Accanto a loro i dipendenti dell'Ente (che sono indietro di uno stipendio e stanno per maturare il secondo) e gli altri lavoratori stagionali.

“Sono trascorsi due mesi da quando il CdA e la dirigenza dell'EAR insieme ad un'organizzazione sindacale (la Fistel Cisl, ndr) comunicavano la decisione di istaurare un tavolo permanente con la finalità di “condurre in porto, ad ogni costo, le tabelle di equiparazione e la pianta organica” -ricordano i segretari generali di SLC Cgil Pippo Di Guardo, UILCOM Uil Antonio Di Guardo, FIALS Cisal Carmelo Tavilla e Sadirs Osvaldo Smiroldo.

Non abbiamo partecipato a quel tavolo, consapevoli che l'iniziativa era finalizzata solo ad impantanare la vertenza, senza alcuna vera possibilità di risoluzione.

Dopo due mesi, è evidente che l'unica cosa che la Dirigenza ed il CdA “desiderano condurre in porto ad ogni costo”, per usare la loro dichiarazione, è giungere alla scadenza naturale del loro mandato.

Questa è la vera finalità della proposta della dirigenza dell'Ente. Ma se la nostra è una supposizione errata, ci piacerebbe conoscere cosa hanno prodotto nei sessanta giorni di “duro lavoro”, concentrati come sono stati attorno ad un tavolo tecnico. La risposta è il “nulla”.

Nulla per la redazione di una pianta organica che si erano impegnati a predisporre con priorità assoluta -spiegano i dirigenti sindacali- o per la mai attuata equiparazione del personale ai ruoli regionali e per la più volte preannunciata dal Soprintendente Magaudda redazione dei Bilanci consuntivi 2011 e 2012.

Nulla che garantisca il regolare pagamento degli stipendi, visto che i dipendenti aspettano gli emolumenti per i mesi di febbraio e, prevediamo, anche marzo a causa delle inadempienze procedurali da parte della dirigenza.

Nulla per aumentare i periodi di impiego per i lavoratori stagionali che si sono visti ridurre i mesi di lavoro da 10 a meno di 4 mentre quelli a tempo determinato a soli 30 giorni, per la stabilizzazione dei professori d'orchestra nonostante una legge regionale del dicembre 2004 indichi che il 20 % del totale delle risorse economiche erogate annualmente dalla Regione debba essere destinato alla loro stabilizzazione e per pagare i fornitori, le compagnie e gli artisti che hanno operato nella stagione scorsa.

C'è la necessità di riportare al centro della cultura Messina e la sua provincia, il Vittorio Emanuele e le sue competenze artistiche -concludono i sindacati- rappresentate da tutti i suoi dipendenti, precari ed in organico”.

Oltre al sit-in per domani mattina è prevista anche un'assemblea pubblica dei lavoratori e dei dipendenti dell'Ente Teatro.

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