Crisi idrica a Messina: FdI attacca la presidente Bonasera ma a replicare è il sindaco Basile
MESSINA. Al di là delle dichiarazioni, a parer nostro risibili e confutabili e sulle quali ci soffermeremo più avanti, del sindaco Federico Basile in merito alla gravissima crisi idrica patita dalla città negli ultimi mesi, quello che salta all'occhio è il fatto che alla richiesta di dimissioni della presidente dell'AMAM Loredana Bonasera avanzata dai consiglieri di Fratelli d'Italia non replica la diretta interessata (a meno che ovviamente non ci sia sfuggito qualcosa) ma il primo cittadino. Settant'anni e più di lotte femministe cancellati con un colpo di spugna. Perché anche se l'AMAM è una partecipata del Comune di Messina è pur vero che se la richiesta di dimissioni è diretta al vertice della stessa, logica vorrebbe che fosse la diretta interessata a rispondere e non il sindaco. Logica, appunto. Invece Basile dichiara di ritenere “prive di senso chi paventa (ma sarebbe stato meglio dire “richiede”, visto che paventare significa “aver paura di”, ndr) dimissioni in seno all'AMAM, in quanto oltre alla polemica che non giova certamente sul buon andamento dell'attività, è anche priva di senso”.
Insomma, Basile liquida come polemica la richiesta di dimissioni avanzata da FdI e la ritiene “priva di senso”. Su quest'ultimo passaggio sarebbe interessante conoscere il parere dei diretti interessati, che da oltre due mesi, settimana più, settimana meno, devono fare i conti con un'erogazione dell'acqua ridotta al lumicino. Invece il nostro sostiene che “l'acqua è già in distribuzione da ieri, domenica 17 settembre, nella zona sud e centro e dalle prime ore di stamane è ripresa la distribuzione nel centro-nord, fatta eccezione per Torre Faro, Paradiso e Annunziata alta e i villaggi collinari di Castanea e Massa (quale? sono quattro…, ndr) che riceveranno l'erogazione di acqua al massimo nel pomeriggio di oggi, lunedì 18 settembre”. Il comunicato è arrivato in redazione alle 16.40 e viene da chiedersi se l'erogazione promessa sia già in atto: confidiamo nei nostri lettori per averne contezza.
Non contento, Basile ammette che “è pur vero che questa estate abbiamo subito guasti imprevisti che hanno condizionato la regolare erogazione idrica in città” ma sottolinea che “Amam e Comune di Messina hanno sempre affrontato con tempestività le emergenze idriche che si sono verificate, attraverso un impegno repentino e di lavoro incessante dei tecnici di AMAM al fine di garantire nel minor tempo possibile la ripresa della distribuzione idrica in città. A questo aggiungo l'attivazione altrettanto repentina di tutte le procedure necessarie e indispensabili a far fronte all'emergenza al fine di alleviare i disagi alla popolazione. E quindi, dal COC operativo h 24 ai vari punti di distribuzione di acqua a mezzo di autobotti della società AMAM in varie zone della città e un servizio segnalazioni emergenze, sempre di AMAM, attivo h24″.
Fermiamoci. Glissando sul significato reale dell'aggettivo “repentino” e su quello che gli attribuisce il primo cittadino e confermando l'impegno del personale tecnico dell'AMAM, le segnalazioni continue alla nostra redazione raccontano, soprattutto nelle prime settimane di crisi, di un servizio segnalazioni assolutamente insufficiente, al punto che, alcune settimane fa, l'azienda stessa è stata costretta ad ammettere di averlo potenziato.
Ma riprendiamo il filo della nota stampa di Basile: “Stante la comprensibile esasperazione della cittadinanza per la mancanza di un bene primario quale è l'acqua, tengo a sottolineare che le cause della carenza e/o mancanza dell'acqua, quando si verificano, non possiamo imputarle a una inadempienza gestionale della Società cui compete la distribuzione idrica, perché nulla possiamo nel caso in cui i danni siano causati da averse condizioni meteo; possiamo soltanto attivarci immediatamente, come avvenuto in quest'ultima circostanza, nel più breve tempo possibile a far rientrare l'emergenza”. Anche in questo caso è bene sottolineare che oltre due mesi di incidenti continui e costanti, compresa la mancata erogazione di energia da parte dell'ENEL, sono difficili da accettare, vista peraltro la promessa di un Piano industriale dell'AMAM che nel 2023 avrebbe dovuto garantire l'acqua 24 ore su 24 in tutta la città e del quale si sono perse le tracce. Comunque, alla fine dell'anno mancano ancora 3 mesi abbondanti e possiamo solo ricordare la citazione latina “Spes ultima dea”.
Infine, in merito all'affermazione finale del sindaco Basile che “dal 2018 l'erogazione di acqua è aumentata a Messina, lo dicono i dati”, ci limitiamo a sperare che prima o poi questi dati, suffragati ovviamente dalla certificazione di una società esterna, siano resi pubblici.