Coop servizi sociali, tempo scaduto. Domani tutti in Comune

Messinambiente e coop 20121022 GI7Q1689
I lavoratori delle cooperative dei Servizi Sociali durante l'ultima protesta davanti a Palazzo Zanca

L'ultimatum dato dai sindacati è scaduto. La settimana scorsa erano stati chiari: se entro lunedì non ci saranno risposte sui pagamenti alla Progetto Vita e Nuova Presenza martedì torneremo a protestare in Comune, mentre i servi di assistenza si bloccheranno.

Come da copione, da Palazzo Zanca non è arrivato alcun cenno di vita e domani esploderà l'ennesima protesta di lavoratori che da giugno non prendono stipendio.

“E' inevitabile la protesta dei lavoratori delle coop Progetto Vita e Nuova Presenza  per rivendicare il pagamento degli stipendi -commentano i segretari generali delle Funzioni pubbliche di , Cisl e Uil , Calogero Emanuele e Pippo Calapai. Le cooperative hanno dichiarato che ormai non possono più garantire il servizio a causa del mancato pagamento di alcune fatture relative al mese di giugno e luglio, ma c'è anche chi aspetta la liquidazione dei servizi di marzo.

Le cooperative dovranno sospendere il servizio perché non possono permettersi ulteriori anticipazioni per pagare gli stipendi, le spese del carburante, i generi alimentari per la mensa, oltre all'impossibilità di procedere al versamento degli oneri previdenziali e quindi con ripercussioni negative anche rispetto alla regolarità contributiva.

I lavoratori molti dei quali sono fermi alla mensilità relativa al mese aprile, altri al mese di  giugno non  possono continuare a erogare servizi senza essere pagati -proseguono Crocè, Emanuele e Calapai- e le fasce più deboli della nostra città hanno diritto all'assistenza.  Parliamo degli anziani, dei bambini disabili, dei giovani con handicap che devono essere accompagnati a scuola e nei centri di riabilitazione. Il commissario Croce ha il dovere di sbloccare le fatture  e di operare ai fini di un allineamento rispetto a quanto pagato per tutti gli altri settori, perché i lavoratori delle cooperative sociali non sono i figli di un dio minore”.

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