Conflavoro PMI: “Incendi in Sicilia costati oltre 300 milioni negli ultimi 12 anni”

incendi siciliansPALERMO. “Dai dati del corpo forestale emerge che gli incendi estivi sono costati alla Sicilia oltre 300 milioni di euro negli ultimi 12 anni, recando danni pesantissimi per il patrimonio ambientale, gli allevamenti, le aree rurali e turistiche”. La denuncia è di Giuseppe Pullara, segretario regionale e vicepresidente nazionale Conflavoro PMI. “Al di là della ripartizione regionale delle risorse destinate al piano nazionale incendi boschivi – spiega Pullara – il PNRR in questo senso potrebbe rappresentare un'opportunità da cogliere, attraverso la destinazione di risorse per attuare misure straordinarie di contrasto agli incendi boschivi, in considerazione della relativa incidenza sul patrimonio, naturale ed economico, regionale. Un'azione di tal genere infatti sarebbe perfettamente in linea con una delle direttrici principali da realizzare nel quadro del Pnrr, che è la transizione ecologica”.

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Giuseppe Pullara

Per Pullara “è chiaro infatti che l'emergenza incendi, che da anni, come noto, flagella il territorio delle regioni del Sud e in particolare della Sicilia, è un fenomeno reso ancor più drammatico dagli aggravi generati dal cambiamento climatico, per la quale si rende necessario allocare risorse per un intervento risolutivo nel medio-lungo termine”. Pullara evidenzia che “ancor di più, l'azione di contrasto agli incendi boschivi potrebbe diventare un aspetto da tutelare e sviluppare nell'ottica di realizzazione di una ZES unica nel Mezzogiorno, proposta recentemente avanzata dal Fitto nel quadro delle prossime misure da attuare in ambito PNRR”. Il leader di Conflavoro sottolinea che “i danni diretti e concatenati alla diffusione degli incendi sono moltissimi e, nell'ottica di dare una spinta allo sviluppo generale del Mezzogiorno, è necessario pensare a strutturare delle misure che non vadano esclusivamente nell'ottica della semplificazione, ma anche della tutela dell'ambiente e del conseguente sviluppo territoriale”.