Celentano Rock Economy

Un doppio tutto esaurito ed un'Arena di Verona gremita all'inverosimile non hanno scoraggiato una folla numerosa raggruppata all'esterno per poter dire “io c'ero” all'evento musicale italiano dell'anno: Adriano Celentano Live. Economy per la tv, in onda su Canale 5.

A 18 anni di distanza dall'ultimo tour (per l'album Quel punto) Celentano torna in una dimensione live e davanti ad una platea non televisiva. Palcoscenico e scenografia degne però dei suoi kolossal televisivi già collaudati nel corso degli anni, un misto di futurismo, Armageddon e ”Tempi moderni” di Chaplin.

Debutto swing tra standing ovation e applausi infiniti, poi Celentano fa suo lo spettacolo e lo fa alla sua maniera. Per cui, strofe dimenticate, lievi stonature, attacchi sbagliati e una “Cumbia di chi cambia” ripetuta per due volte. Anche questo rende Celentano unico, perfetto nella sua imperfezione. Segue il saluto all'amico Gianni Bella e a Mogol seduto in platea ai quali dedica “L'emozione non ha voce”.

“Un uomo libero” di Fossati in cui Celentano appare visivamente emozionato e “Pregherò” gentilmente  commissionata da Bonolis seduto in prima fila. Molti altri personaggi dello spettacolo per una sera sono diventati allievi davanti al “maestro”, da Al Bano a Ramazzotti e Gigi d'Alessio.

Giacca grigia, pantaloni neri e berrettino luccicante per un “molleggiato” il cui trascorrere degli anni può aver ammorbidito la sua presenza scenica, ma non la sua voce né la tipica espressività fatta di cuore e imperfezione. “Chi non paga le tasse è ingiusto dice la società, ora che sono giusto sono senza una lira” sermoneggia un Adriano che allude alla situazione precaria economica odierna e italiana.

Piccola anticipazione di ciò che era prevedibile e per alcuni scongiurabile: il sermone vero e proprio. Ma ad accompagnarlo saranno due economisti, Stella e Fitoussi. È innegabile, la portano per le lunghe e peccano di qualunquismo e luoghi comuni. Non sorprende una certa intolleranza da parte del pubblico. Chi applaude, chi urla “canta!”.

Sarà Gianni Morandi che “accoglierà” le richieste musicali del pubblico e riporterà prima del previsto Celentano ad intonare insieme alcune canzoni. Dalla struggente “Ti penso e cambia il mondo” già eseguita in duetto all'Ariston durante l'ultimo Festival di Sanremo, a “Scende la ” e ad una sempre verde “Woman in love”.

“In un nuovo mondo diviso non più per Nazioni ma per palazzi numerati, l'Italia diventerà un palazzo senza più numero e forse mai esistita”. Questa la shakespeariana profezia di Celentano sulle sorti del nostro Paese. Ascolti record sia per la prima che per la seconda serata, con uno share oltre il 30% per più di 9 milioni di spettatori. Gli sponsores e i dirigenti Mediaset saranno felici. In conclusione abbiamo assistito ad un concerto che in realtà è stato meno concerto e più programma televisivo live, alla Celentano.

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