Villafranca Tirrena, polo rifiuti: aspettando la Regione la GESTAM mette i puntini sulle “i”
MESSINA. Un braccio di ferro politico portato avanti in nome dell'ambiente, che però l'ambiente non lo tutela. È la sintesi della querelle che va avanti da anni tra la Gestam, società specializzata nel trattamento e nello smaltimento dei rifiuti, e l'amministrazione comunale di Villafranca Tirrena. L'ultimo atto riguarda un incarico affidato dall'esecutivo a un professionista privato su aspetti che sono di competenza di ARPA e CTS. “Nonostante quanto riportato sul sito del Comune di Villafranca Tirrena -spiega Mariano Perroni, amministratore della società– non è di competenza dell'ente rilasciare un parere sui profili ambientali del progetto della GESTAM riguardante un impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti liquidi e Soil Washing all'interno dell'area ex Pirelli. In realtà, il Comune è stato chiamato a esprimere il proprio parere di competenza sulla compatibilità urbanistica e gli scarichi fognari nell'ambito di una conferenza preliminare per un progetto di una piattaforma polifunzionale per la gestione e il trattamento di rifiuti speciali, pericolosi e non, che non prevede la realizzazione di impianti per il trattamento di rifiuti liquidi”.
Ricostruendo una storia abbastanza complessa, l'anno scorso la GESTAM aveva presentato alla Regione Sicilia una richiesta di Valutazione Impatto Ambientale, la cosiddetta VIA, per la quale la Commissione Tecnico-Scientifica ha poi espresso parere negativo il 30 dicembre 2020, sostenendo l'incompatibilità della linea di trattamento di rifiuti liquidi tramite la depurazione. Scelta questa, che ha suscitato una dura presa di posizione anche da parte di Confindustria. Convinta della bontà del proprio progetto, la Gestam ne propone uno nuovo, implementando ulteriormente l'aspetto ambientale. La revisione prevede l'eliminazione della LINEA – Impianto di trattamento chimico-fisico biologico di rifiuti liquidi mediante depurazione e le relative problematiche sui criteri di localizzazione riscontrate dalla Commissione Regionale, la riduzione del 50% della quantità annua di rifiuti in ingresso all'impianto e della potenzialità degli impianti di trattamento terreni, l'impianto di cernita e la riduzione volumetrica dei rifiuti solidi, oltre all'eliminazione dell'attraversamento dei camion nel centro abitato di Villafranca Tirrena.
“Per percorrere la via del dialogo con l'amministrazione comunale -aggiunge l'amministratore della GESTAM- parecchi mesi prima della revisione del progetto abbiamo chiesto e ottenuto un incontro ufficiale con un'ampia rappresentanza del Consiglio Comunale alla quale abbiamo spiegato la nostra nuova iniziativa e chiesto di farci conoscere eventuali perplessità o suggerimenti, così da poter continuare a lavorare a beneficio del territorio. In occasione di quell'incontro avevamo lasciato una copia informatica del progetto per le relative valutazioni preliminari prima della presentazione ufficiale e dato massima disponibilità al confronto. Tuttavia, nonostante nel corso di quella riunione fosse stata espressa unanime disponibilità al dialogo da parte di tutti i presenti e assenza di preconcetti sull'iniziativa, non sono seguiti ulteriori interlocuzioni, suggerimenti o richieste di chiarimenti da parte dell'amministrazione comunale. Successivamente alla presentazione del progetto preliminare, avvenuto il 21 settembre 2021, abbiamo appreso dai giornali che il Comune di Villafranca aveva dato un incarico a un professionista di redigere una valutazione che in realtà è di competenza di due organi regionali, l'ARPA e la CTS. Di fatto, un incarico prettamente politico visto e considerato che l'ufficio tecnico, che formalmente ha dato l'incarico professionale, non era stato chiamato a effettuare questo tipo di valutazione di competenza di altri enti chiamati per l'appunto a esprimersi nella stessa conferenza di servizio.
Quanto alle dichiarazioni del vicesindaco sulla destinazione diversa dell'area industriale ex Pirelli, vogliamo chiarire che nonostante Giuseppe Cavallaro sia politicamente impegnato attivamente all'interno dell'amministrazione comunale da una trentina di anni, non ci ricordiamo che su un argomento così importante per il territorio abbia mai presentato un progetto concreto. Sembrerebbe invece -conclude Perroni- che questi argomenti, compreso quello che ha portato all'affidamento dell'incarico per la redazione della relazione ambientale facciano comodo in vista delle prossime elezioni comunali. In ogni caso, in attesa della decisione della Regione, prevista entro il 10 gennaio 2022, impossibile non sottolineare che in Sicilia, dove le discariche sono al collasso da tempo, si è costretti a trasferire fuori parte dei rifiuti con un notevole impatto negativo sull'ambiente e sui costi e c'è carenza di impianti di lavorazione e di recupero dei rifiuti urbani, i nostri impianti di ultima generazione non hanno ricadute sull'ambiente e garantiscono una soluzione a portata di mano e il principio di prossimità e autosufficienza previsti dal legislatore”.