Siracusa Pride 2020, Arcigay e Stonewall Glbt: “C’è ancora tanto da fare”
SIRACUSA. Un’edizione diversa per il Siracusa Pride, giunto in questo 2020 al suo sesto anno di vita. Causa emergenza sanitaria la manifestazione sarà “ridotta”, ma non per questo meno ricca di novità e di spunti di riflessione per dare a tutti un’opportunità di confronto e di crescita. “Un mondo senza Pride – dice la presidentessa di Arcigay Siracusa Lucia Scala – sarebbe un mondo in cui valori come accettazione e inclusione delle differenze, siano queste sessuali e di genere, starebbero alla base di ogni civiltà democratica. Ma questo non è il mondo in cui viviamo. Se da una parte viviamo in una società in cui “pensiamo” che la democrazia regni sovrana, dall’altra parte assistiamo al quotidiano e imbarazzante stupro dei diritti di tutta la comunità lgbt+ e non solo. Quest’anno ricorre il 51esimo anniversario dei moti di Stonewall. Cinquantuno anni dal primo Pride, 51 anni di battaglie e rivendicazioni. Un arco di tempo abbastanza lungo per credere di aver raggiunto traguardi importanti. E in parte è così. Alcuni Paesi hanno fatto passi da giganti nel riconoscimento dei diritti della comunità lgbt+, il matrimonio tra persone dello stesso sesso è uno di questi, mentre in altri Paesi l’omosessualità è considerato un reato capitale. Il Pride esiste per questo. Per ricordare quello che è il nostro passato, per cambiare il nostro presente e per migliorare il nostro futuro”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Stonewall Glbt Siracusa Alessandro Bottaro che dichiara: “Ogni anno nel mese di giugno celebriamo i pride in tutto il mondo, partendo da un dato di fatto, che i diritti non sono mai conquistati per sempre. Maggiormente in un Paese come l’Italia che in tema di diritti fondamentali e civili per le persone Lgbtqi+ ha tanto da fare, manca una legge contro l’OmoLesboTransBifobia, non esiste il matrimonio egualitario, espressioni di libertà disattese non solo in campo legislativo, ma anche culturale e sociale. Il