#Sicilia. La capogruppo del PD Anselmo difende i contributi alle scuole private

Scuola pubblicaLa Regione Sicilia taglia i contributi alle scuole materne private. Un provvedimento legittimo, visto che è logico che il poco denaro disponibile debba essere dirottato verso gli istituti pubblici. Sorprendentemente, ma forse fino a un certo punto, ad attaccare questa scelta è la capogruppo del PD all'ARS Alice Anselmo, nota alle cronache anche per aver cambiato partito 7  volte in 3 anni.

Dimenticando che il suo cospicuo stipendio di parlamentare le è pagato grazie alle di cittadini della Repubblica Italiana, la Anselmo parte lancia in resta e difende le scuole private. Quelle che, di fatto, intercettano fondi che moralmente spettano solo a quelle pubbliche, come è messo nero su bianco nell'articolo 33 della Costituzione: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali“.

Massima libertà quindi, ma chi vuole mandare i figli nelle scuole paritarie, a maggior ragione se religiose, se le paghi. Contraddicendo quindi il pensiero dei Padri Costituenti, la Anselmo sostiene che la protesta “dei rappresentanti della Federazione italiana scuole materne è la battaglia di tanti che a causa dei drastici ai contributi per le scuole materne paritarie dovranno rinunciare a un'educazione scolastica coerente con i valori vissuti e testimoniati in famiglia”.

Indispensabile per la Anselmo “trovare in tempi brevi una soluzione affinché sia ripristinata, come fatto per quelle di primo grado, l'erogazione del  contributo di funzionamento per le scuole materne paritarie, che consentirebbe l'abbattimento delle rette scolastiche e l'apertura alla frequenza anche a classi meno abbienti”.

Quello che invece ci auguriamo, è che in tempi brevi i deputati del PD facciano finalmente una cosa di sinistra e si battano per far abolire qualsiasi contributo alle scuole non statali.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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