Scontro istituzionale: Mantineo insulta il prefetto Trotta
“E' uno dei prefetti più scarsi che la città abbia avuto”. A dichiararlo non è una persona qualunque, ma l'assessore alle Politiche sociali del comune di messina Nino Mantineo.
Che evidentemente dimentico delle responsabilità che comporta un ruolo come quello che riveste, ieri pomeriggio, durante un'assemblea organizzata a Palazzo Zanca sulla gestione dei profughi, come riporta la Gazzetta del Sud, ha attaccato il prefetto Stefano Trotta. Un comportamento senza precedenti, che ha suscitato un vespaio di polemiche.
“Visto come Mantineo gestisce i servizi sociali e come si rapporta con l'Aula -dichiara la presidente del Consiglio Emilia Barrile- ho detto più volte al sindaco Accorinti di toglierlo dalla Giunta. Ieri ha dato dimostrazione di arroganza: il prefetto rappresenta la massima istituzione e non è pensabile che lo si attacchi in questo modo. Evidentemente Mantineo non si rende conto di quanto il prefetto Trotta abbia fatto e faccia per la città. Vorrei vedere cosa sarebbero stati capaci di fare loro, con centinaia di profughi da gestire, visto che non sono stati in grado di farlo con emergenze che riguardavano solo 10-12 persone. Persino la vertenza di Casa Serena se l'è dovuta accollare il segretario generale Le Donne. Forse in una cosa il prefetto Trotta sbaglia: è troppo disponibile, umano e aperto al dialogo”.
Reazioni sdegnate anche dal consiglio comunale. “Un comportamento sconcertante -commenta Giuseppe Santalco capogruppo di Felice per Messina- ma in linea con la mancanza di rispetto che questa amministrazione ha già dimostrato di avere in passato nei confronti delle istituzioni. Aspettiamo che il sindaco Accorinti giustifichi e spieghi il comportamento del proprio assessore. E se non arriveranno le scuse pubbliche Mantineo si deve dimettere. Il prefetto rappresenta lo Stato. Non gli si può chiedere aiuto per i tavoli nazionali e poi comportarsi così”.
Allibito. Così si definisce l'UDC Franco Mondello, presidente della Commissione Bilancio. “Il Comune e la città non si possono permettere scontri istituzionali -avverte. Il prefetto svolge un ruolo fondamentale e dopo le esternazioni di Mantineo il sindaco farebbe bene a prendere dei provvedimenti. Qui tutti dobbiamo fare sistema. Noi stessi in Consiglio cerchiamo di aiutarli anche se sono dei principianti e spesso ci arrivano documenti tutti da rivedere e non facciamo sterile opposizione. Nessuno di noi ha espresso giudizi offensivi nei confronti di Mantineo e adesso il caso che Accorinti tiri le redini e lo richiami all'ordine”.
“Quello che è successo è un fatto grave -ribadisce Pippo De Leo, capogruppo de Il Megafono. Si può dissentire ma si discute civilmente. Facendo così si esclude qualsiasi rapporto dialettico e a rimetterci è la città”.
Nessun commento da parte della Prefettura e tutto tace anche da Palazzo Zanca, mentre un'intera città aspetta delle scuse pubbliche e un ripasso veloce delle basi del bon ton istituzionale.