Ponte sullo Stretto: nuove ineffabili dichiarazioni del PD di Messina sulla mancanza di fondi

Ponte 3 SiciliansMESSINA. Passo dopo passo il ponte sullo Stretto diventa sempre più concreto, creando non pochi mal di pancia ai detrattori dell'opera, che non riescono a farsene una ragione. Il 10 agosto scorso abbiamo smontato parola per parola una nota del PD di Messina, nella quale si raccontava di inesistenti problemi per gli abitanti dell'Annunziata a causa della stazione FS prevista in zona, messi su carta probabilmente senza aver letto il progetto visti gli errori che abbiamo notato. Quasi tre mesi di silenzio e poi di nuovo altri rilievi, ancora più sconcertanti.

Due giorni fa il ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha ribadito che DEF (Documento di Economia e Finanza) e NADEF (Nota di Aggiornamento al DEF) sono documenti di programmazione, non sono la Legge di Bilancio (o Finanziaria che dir si voglia) nella quale si postano le somme a disposizione per quanto da realizzare. In questo caso, il ponte sullo Stretto. Per quanto riguarda il fondo dedicato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il 27 settembre, dopo la seduta del dei Ministri, Giorgetti ha sottolineato che le risorse per il ponte saranno previste nella Legge di Bilancio, relativamente ovviamente al 2024, visto che nelle Leggi Finanziarie si possono inserire solo i fondi relativi all'anno di riferimento. Quindi ogni anno per i prossimi 6 anni il Governo stanzierà 2 miliardi per la costruzione del ponte e delle infrastrutture stradali e ferroviarie connesse.

Ma al PD messinese queste dichiarazioni non bastano e in una nota inviata oggi pomeriggio, il Coordinamento Provinciale sostiene che “risorse economiche per la realizzazione della grande opera non ce ne saranno nel 2024 (in realtà, non ce ne sono mai state e mai ce ne saranno) e inizia a smontarsi, pezzo dopo pezzo, la propaganda leghista. In vista della definizione della Legge di Bilancio, la di governo di centrodestra (addirittura anche Forza Italia) ha dovuto mettere un freno alle tante promesse irrealizzabili di Salvini e tornare alla realtà: l'opera costa 15 miliardi e non 8; impossibile aprire i cantieri entro il 2024, al massimo si potrà avere il progetto esecutivo; se e quando partiranno, i cantieri dureranno 15 anni (se tutto va bene) e non 6”.

Quando e come il centrodestra abbia detto tutto questo, non è dato sapere, visto che a margine del CdM il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che servirà una copertura “non superiore ai 12 miliardi spalmata nei prossimi 15 anni (ma questo non vuole dire che la costruzione del collegamento stabile tra Sicilia ed Europa durerà 15 anni, ndr)” e che “l'obiettivo è aprire i cantieri, dopo 52 anni di parole, nell'estate del 2024”.

Tra l'altro, ai distratti esponenti del PD locale, ricordiamo che Pietro Salini, amministratore delegato della Webuild, il colosso dell'edilizia che costruirà il ponte, ha dichiarato che secondo lui 11 miliardi, con i quali si realizzeranno anche i collegamenti autostradali e ferroviari, saranno sufficienti.

Non contenti, aggiungono: “Uno dietro l'altro, cominciano a cadere i dogmi della propaganda leghista verso un'opera da più parti ritenuta improbabile dal punto di vista tecnico, impossibile da sostenere sotto il profilo finanziario, e dannosa per l'ambientale”. Ancora dichiarazioni sconcertanti e vaghe: non si indicano le parti che “ritengono improbabile il ponte dal punto di vista tecnico”, visto che che l'opera è stata progettata dai migliori ingegneri in circolazione (compagni, il nome William Brown vi dice nulla?) ed è stata validata anche a livelli internazionale, che secondo il bando vinto dal Consorzio Eurolink (adesso diventato Webuild attraverso alcuni passaggi societari) solo il 40% dei costi sarà pubblico, mentre il resto sarà in carico di chi lo costruirà e che la sola cosa dannosa per l'ambiente sono aerei e navi.

Finita qui? Ovviamente no. Il PD locale afferma che “la Stretto di Messina continua le proprie attività, liquidando compensi da capogiro e affidando consulenze, mentre questa estate si manifestava sotto gli occhi di tutto il mondo tutta la fragilità e l'insufficienza dell'intera rete infrastrutturale della Sicilia”. Ancora accuse vaghe: a quanto ammontano i commenti da capogiro? Dimenticando inoltre che la maggior parte delle somme destinate alla costruzione del ponte sarà destinata proprio alle infrastrutture siciliane e calabresi che peraltro, grazie al ponte, beneficeranno di oltre 80 miliardi di ulteriori investimenti.

Poi la palla di vetro degna di una cartomante: “Data ormai per scontata l'irrealizzabilità dell'opera, la questione politica centrale è: fino a che punto si consentirà a Salvini di proseguire con la sua propaganda? Davvero questo Governo butterà al vento un miliardo e mezzo di euro solo per consentire a Salvini di salvare la faccia, e far partire un cantiere “simbolo” in vista delle elezioni ? Fino a che punto si prenderanno ancora in giro i messinesi sulla questione Ponte?”. Non ci risulta che nel Coordinamento Provinciale del PD ci siano ingegneri di chiara fama, eppure si definisce il ponte sullo Stretto irrealizzabile e si prevede che il Governo “butterà al vento un miliardo e mezzo di euro”.

Insensibili alla cannibalizzazione del territorio della zona nord, devastato da tonnellate di cemento i piddini, che evidentemente non hanno ben compreso chi e cosa sia la Webuild, ritornano con il solito frusto ritornello del rischio incompiute, fanno comprendere l'evidente sconoscenza del progetto visto che parlano di “devastazione della città” e, seguendo l'ineffabile modello Schlein, parlano di “seria alternativa di sviluppo sostenibile” ma senza spiegare quale dovrebbe essere.

 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.