Ponte sullo Stretto, il ministero dei Trasporti asfalta il presidente dell’Autorità AntiCorruzione

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Ministero dei Trasporti (foto da Wikipedia di Carlo Dani)

ROMA. Il presidente dell'ANAC, l'Autorità AntiCorruzione, ci riprova contro il ponte sullo Stretto, ma il ministero dei Trasporti risponde a tono, lo smentisce e replica: “I dell'Authority sono infondati”. Presentando alla Camera la relazione annuale sull'attività dell'Autorità Anticorruzione, il presidente Giuseppe Busìa ha attaccato ancora una volta la costruzione dell'opera, sostenendo che nel decreto legge Ponte c'è un forte squilibrio nel rapporto tra la parte pubblica e quella privata, che secondo Busìa si tradurrebbe in un danno per la prima.

Immediata la replica del ministero dei Trasporti, che mette i puntini sulle “i”. “Sono totalmente infondate le preoccupazioni dell'ANAC a proposito del ponte sullo Stretto, come lo erano quelle sul Nuovo Codice degli Appalti. Non solo perché sarà nominato un responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza, ma anche perché le garanzie a tutela della legalità e del corretto utilizzo dei fondi pubblici sono salvaguardate dalle norme generali del nostro ordinamento oltre che dal Codice degli Appalti, che prevede precise responsabilità e sanzioni”.

Nel proprio intervento Busìa si è lamentato perché gli emendamenti presentati dall'ANAC non sono stati accolti dal Governo, ma la risposta del dicastero dei Trasporti non lascia spazio a interpretazioni. “In particolare -spiega ancora il MIT- si rammenta che, come prima di ogni cantiere rilevante, in accordo con il ministero dell'Interno sarà sottoscritto il Protocollo Legalità che garantisce procedure di controllo ancora più efficaci.

Infine, è doveroso ricordare che il Governo ha ripristinato un contratto frutto di una gara, gli oneri nei confronti del contraente generale sono già previsti dai vincoli derivanti dalla normativa eurocomunitaria sui contratti pubblici e che gli innalzamenti delle soglie per gli affidamenti diretti sono già in vigore da alcuni anni”.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.