#Palermo. Vendevano la benzina rubata alla RAP un euro a litro

PoliziaLa Polizia, stamattina, ha eseguito nove misure cautelari nei confronti di dipendenti della Rap (Risorsa ambiente Palermo), la partecipata del Comune che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo.

I poliziotti del Commissariato Brancaccio, su disposizione del GIP del Tribunale di Palermo Riccardo Ricciardi, hanno notificato cinque arresti domiciliari e quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le indagini  coordinate dal Sostituto Procuratore Piero Padova e condotte da personale del Commissariato Brancaccio, hanno accertato episodi di furti e ruberie. Prassi quotidiane che avevano determinato la spoliazione della ditta, letteralmente razziata di carburante ed attrezzi di ogni sorta.

I fatti accertati dagli investigatori con riprese video ed audio hanno evidenziato, in un lasso di tempo relativamente breve, dal luglio 2013 al marzo 2014, il furto quotidiano di circa 300 litri di gasolio dai serbatoi della municipalizzata.

Il sistema escogitato prevedeva che durante il rifornimento dei mezzi aziendali, gli indagati facevano risultare sui documenti il giusto quantitativo di carburante erogatoma una parte di questo finiva in taniche e bidoni.  In altri casi, il furto avveniva versando il carburante  in una cisterna interrata nelle immediate vicinanze dell'impianto di rifornimento, che fungeva da deposito abusivo. Gli indagati oltre al gasolio, si impossessavano anche di tute da lavoro, sacchi, mazze, scope, carta igienica, detersivi ed arnesi di varia natura.

I poliziotti, per porre un freno all'escalation di furti, hanno effettuato due blitz, uno a dicembre del 2013 ed un altro nel febbraio 2014, arrestando tre dipendenti e due persone estranee alla RAP.

Ma, nonostante gli arresti, i furti sono continuati e questa mattina sono stati eseguiti altri provvedimenti nei confronti di nove persone.

Il gruppo criminale si avvaleva anche della partecipazione dei familiari dei dipendenti della RAP che agevolavano la vendita di beni e prodotti aziendali. In un caso, il figlio di uno degli indagati è stato sorpreso dagli agenti mentre allestiva, nel quartiere Ballarò, una bancarella imbandita di prodotti chiaramente riconducibili alla municipalizzata.

Inoltre, quando la sottratta non era destinata al consumo dei mezzi privati di dipendenti e familiari, era venduta al mercato nero al prezzo concorrenziale di un euro al litro.

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

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