Mythos Opera festival, approda a Tindari “Galà lirico – La Traviata”: special guest Guia Jelo
MESSINA. “Galà lirico – La Traviata” approda mercoledì sera al Teatro Antico di Tindari dopo il grande successo di Aida al Teatro antico di Taormina. Lo spettacolo di Mythos Opera Festival è organizzato in collaborazione con la Regione Siciliana, il Parco archeologico di Naxos ed il Comune di Catania, con i patrocini del Ministero dei Beni Culturali, di Rai World, del consolato ucraino in Italia e del comitato Pietro Mascagni. Si tratta del secondo evento stagionale dell’ormai consolidata rassegna dedicata all’opera lirica che vanta la direzione artistica di Nino Strano. Il Galà lirico vedrà la partecipazione straordinaria, come voce narrante, dell’attrice etnea Guia Jelo. “Penso che quando ha messo questo titolo alla sua opera Verdi mi abbia pensata – commenta Guia Jelo – perché questa parola mi suggestiona, in quanto ha un significato forte per l’essere umano, perché traviare vuol dire allontanare dalla via. È un termine usato anticamente per disprezzare persone così soavemente speciali, così sentimentali, così piene di amore e morte, che sono i capisaldi del mondo. Il mondo gira attorno a queste due forze, amore e morte. Ho molta tolleranza per chi subisce questo aggettivo, perché penso che la prostituzione, che sia di alto bordo, che sia di strada, non sempre sia qualcosa di laido. Dentro c’è l’anima di una donna che ha deciso di vendere il proprio corpo. Verdi è riuscito a parlare d’amore dentro una situazione, per quel periodo, di aberrazione. Io sono ossessionata dal tema dell’amore. Io soffro per il significato cosmico di questa parola. Il 26 agosto leggerò con il cuore, con il massimo della veemenza e della passione, ma leggerò e di sicuro la mia voce sarà rotta dalla commozione. Dedico questa serata a mia nonna materna Guglielmina, che era talmente innamorata dell’opera che fece un voto per la guarigione di una figlia. Talmente la amava che, straziandosi, rinunciò per tutta la vita ad andare a vedere o ad ascoltare alla radio un’opera lirica. Non siamo riusciti a convincerla fino alla sua morte. E la dedico anche alla grandissima nonna materna di Gianfranco Pappalardo Fiumara, Maria Teresa. Il talento di Gianfranco lo dobbiamo a lei”. Anche in questo caso si tratta di una versione ridotta per le ormai note restrizioni causate dal COVID-19. L’adattamento della celebre opera è stato realizzato dal tenore Roberto Cresca. “L’ho pensato diversi anni fa – spiega l’artista – per rendere l’opera più snella