Missione in Qatar, Crocetta: “Siglati tantissimi contratti, 695 mila euro spesi bene”

Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta (Foto Paolo Furrer)
Il presidente della Regione Sicilia Rosario (Foto Paolo Furrer)

Al rientro dalla missione in Qatar il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta si difende dalle accuse di sperpero. La trasferta della delegazione siciliana con 120 imprese sulle 240 aziende italiane presenti a Doha è costata 695 mila euro.

È Crocetta stesso ad ammetterlo con i giornalisti convocati in conferenza  a Palazzo d'Orleans. La missione è stata finanziata dagli assessorati alle Attività produttive (550 mila euro) e al Turismo (145 mila euro).

“Queste somme sono state spese per allestire gli stand e per il trasporto -ha spiegato Crocetta. Non ci sono state le trasferte del passato, con il trasferimento all'estero di intere Giunte e mezzo Parlamento.

La delegazione istituzionale era composta da me e dai presidenti dell'ARS e Commissione Attività produttive. Abbiamo mangiato in economia e alloggiato in hotel da 140 euro a notte. Io ho mangiato insalata”.

Stando al resoconto del presidente Crocetta, i contratti firmati dalle 120 imprese siciliane andate in Qatar per promuovere le proprie attività sono stati parecchi.

“Abbiamo ottenuto un grande successo, sono stati firmati numerosi contratti e ringrazio le aziende che sono venute a Doha perché hanno rappresentato la Sicilia della quale voglio essere orgoglioso -ha puntualizzato Crocetta. C'è stata molta attenzione verso i dell'Isola. Dal turismo all'agroalimentare e ai servizi, fino alle nuove tecnologie”.

E non è tutto, perché l'idea è quella di inviare l‘Orchestra Sinfonica Siciliana per l'inaugurazione del centro commerciale di Doha e di organizzare la Settimana della Cultura Siciliana anche in Qatar. Crocetta ha preannunciato per dicembre l'arrivo di una delegazione di sceicchi. E per promuovere il made in Sicily la Regione sta organizzando missioni internazionali in Kazakistan, Oman e negli Emirati Arabi.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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