Metropolitana del Mare, netta bocciatura della UIL: “Inutile doppione della mobilità via terra”
MESSINA. Un'idea di trasporto urbano e nulla più. La UIL boccia la Metropolitana del Mare proposta dall'amministrazione Basile e mette i puntini sulle “i”. “In premessa -avvertono il segretario generale di UIL Messina Ivan Tripodi e il segretario generale UILTrasporti Michele Barresi– è opportuno precisare che riteniamo di assoluta importanza puntare sul potenziamento di infrastrutture e servizi pubblici a sostegno della mobilità dei messinesi, disincentivando il più possibile l'utilizzo del mezzo privato nell'ambito del trasporto urbano . Messina, nelle rilevazioni Tom Tom nel 2021, si è rivelata la terza città italiana per traffico di auto, era quarta nel 2020. Tutto ciò dimostra quanto manchi e serva in questa città una vera politica di mobilità urbana sostenibile e un trasporto pubblico efficiente.
Riteniamo doveroso tuttavia puntualizzare – continuano Tripodi e Barresi – che l'estratto dell'offerta tecnico-organizzativa redatto dalle società incaricate dall'amministrazione comunale e proposto per eventuali suggerimenti, propedeutico alla fase progettuale, si presenta come un documento scolastico e approssimativo, che ci appare unicamente finalizzato ad affascinare i non addetti ai lavori. Quindi, niente di più che un'idea trasporto urbano su mare di cui da tempo si parla, senza tuttavia fornire elementi indispensabili rimandando la sostanza ad approfondimenti successivi su punti determinanti per comprendere non solo la fattibilità del progetto ma anche la reale utilità e sostenibilità economica dello stesso. L'estratto appare come un esercizio puramente teorico, a volte anche impreciso e datato in alcuni aspetti e dati forniti, per cui riteniamo indispensabile un più ampio e approfondito confronto sull'opera”.
Tra l'altro, visto che è impensabile assimilare Messina alle esperienze di Venezia, Amsterdam o Sidney, città che nell'estratto tecnico sono portate come esempio per il progetto della Metropolitana del Mare, Tripodi e Barresi puntualizzano che “occorre chiarire da subito quale sia la reale finalità dell'eventuale sua realizzazione.
Temiamo che, con eccessiva enfasi, è stata già battezzata un'opera che ancora è nella fase della pura teoria presentandola come fondamentale per il Piano Generale del Traffico Urbano della città. Leggiamo a mezzo stampa in queste settimane le dichiarazioni dell'assessore Mondello che testualmente definiscono, in maniera forse azzardata, la Metromare “progetto centrale con il piano del traffico e mobilità sostenibile “ della città . Considerando il servizio proposto, con la realizzazione delle 8 fermate e i relativi pontili in ambito urbano nella tratta da Tremestieri a Ganzirri, ci appare il servizio via mare non competitivo con altri mezzi in termini di tempi di percorrenza”.
E per quanto riguarda l'analogia con il servizio tra Napoli e la penisola sorrentina, anche in questo caso la UIL mette dei punti fermi, sottolineando che “qualunque sia la tipologia del mezzo navale impiegato, ogni fermata per sbarco e imbarco passeggeri rileverebbe un tempo non inferiore a dieci minuti tra attracco e ripartenza, accumulando su un tragitto totale compreso tra 8 e 10 miglia marine (circa 18 km) 70 minuti di soli tempi tecnici a fronte di 25 minuti di percorrenza diretta della tratta, penalizzando così notevolmente la velocità commerciale fondamentale per un servizio pubblico di mobilità. La Metropolitana del mare sarebbe un doppione delle linee forti di mobilità su ferro già esistente con la Metroferrovia in tutta la zona sud da Giampilieri alla Stazione Centrale Fs e con la linea Shuttle di Atm che, di fatto, percorre in meno di 80 minuti la medesima tratta urbana”.
E non è tutto, perché Tripodi e Barresi non mancano di notare che “Appare azzardato ipotizzare in fase progettuale e nella realtà urbana messinese una linea forte che sia perno della mobilità cittadina optando per il vettore marittimo, che dipendendo da fattori meteo marini variabili non garantisce adeguata affidabilità del servizio e di puntualità d'orario nell'interscambio tra vettori, fondamentale nel servizio urbano. Continuiamo a rilevare, come utile ritorno di esperienza, che analogo tentativo di interscambio a pettine, come si ipotizza nell'estratto, dei mezzi bus ATM verso la Metromare é di fatto rimasto lettera morta sul servizio di Metroferrovia. Tra le altre imprecisioni dall'estratto tecnico, rileviamo come sia indicato il pontone galleggiante del molo Rizzo quale punto nevralgico di attracco nella zona del porto storico, ma ci risulta che lo stesso sia in dismissione e prossimo alla vendita perché l'area interessata, sia a terra che a mare, sarà oggetto di un intervento dell'Autorità Portuale di riorganizzazione per l'avvicinamento degli ormeggi degli attuali mezzi veloci alla Stazione Marittima ferroviaria. Per quanto riguarda il pontile individuato in Zona Falcata, invece, in sede di approvazione del Piano Regolatore Portuale nella zona è stata esclusa la possibilità di realizzare opere a mare”.
Per UIL e UILTrasporti sarebbe di maggiore fattibilità e utilità “un servizio di collegamento circolare nello Stretto tra le fermate (ne basterebbero tre: nord, centro e sud) sulla sponda messinese con Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Reggio Calabria Aeroporto. Quindi, un servizio extra urbano, evoluzione e potenziamento dell'esistente e non prettamente di mobilità cittadina che riteniamo abbia più funzionalità e utilità per conurbare l'area dello Stretto che con oltre 450.000 cittadini rappresenta una delle più grandi aree metropolitane d'Italia. Restano per intero, alla luce dell'esperienza, le perplessità sulla sostenibilità economica, sui costi per l'utenza e quindi sull'appetibilità di un servizio che non riteniamo debba nascere solo come attrattiva turistica. Riteniamo che gli approfondimenti su dati concreti, che oggi non rileviamo, siano comunque imprescindibili ed urgenti. Pertanto, sollecitiamo un confronto approfondito e trasparente”.