Messinambiente, garantiti solo i servizi essenziali
Raschiando il fondo del barile il commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria è riuscito a mettere un po' di gasolio nei mezzi.
Adesso si tratta di vedere quando finirà di nuovo e sperare che dai 18 milioni 700 mila euro di trasferimenti statali appena arrivati, qualcosa possa arrivare anche alla partecipata.
Nel frattempo, si possono garantire solo i servizi essenziali, ospedali e mercati. Per il resto, come testimoniano le foto di Gianrico Battaglia, la città è pronta per un'emergenza sanitaria.
“Nei giorni scorsi -spiegano i segretari generali di FP Cgil clara crocè, Fit Cisl Enzo Testa e UilT Silvio Lasagni- le maestranze non hanno potuto effettuare il servizio a causa dellla carenza di risorse economiche più volte denunciate dal liquidatore Di Maria agli organi di stampa per garantire l'approvvigionamento del gasolio.
Soltanto nel tardo pomeriggio di ieri la Messinambiente ha dato disposizioni in merito alla possibilità di rifornire i mezzi presso una struttura privata messa a disposizone dall'ATO ME 3.
Immediatamente le maestranze e l'Azienda hanno provveduto prioritariamente a garantire i servizi essenziali e stamane, grazie alla disponibilità del gestore che aperto il rifornimento dalle 4 alle 8, è stato possibile rifornire i mezzi.
I lavoratori, da giovedì fermi in autoparco, sono stati costretti ad astenersi dal lavoro e ironicamente hanno apposto sui fogli di servizio la dicitura “astensione per motivi economici”, rimanendo comunque sul posto di lavoro a disposizione della società”.
Intanto oggi i lavoratori si sono riuniti in assemblea ed hanno espresso forte preoccupazione sia per il futuro di Messinambiente che per il pagamento regolare degli stipendi.
La loro speranza è che con i finanziamenti appena arrivati dal governo nazionale il commissario Croce già da lunedì disponga il pagamento degli stipendi.
Le maestranze devono ancora incassare settembre ed ormai hanno già maturato ottobre. Alla luce delle difficoltà economiche ormai conclamate del Comune temono seriamente che le irregolarità nell'erogazione dei salari diventino la regola.