#Messina. Masterplan Mezzogiorno: marcia indietro del Governo Renzi

Francesco Palano Quero e Alessandro Russo
Francesco Palano Quero e Alessandro Russo

Sarà stata la levata di scudi in riva allo Stretto o la consapevolezza che non si poteva escludere una delle più grosse città meridionali dal Masterplan del Mezzogiorno, fatto sta che questa mattina Messina è stata recuperata e inserita nell'elenco.

“L'inserimento odierno certifica l'attenzione del per l'area dello Stretto e per la città di Messina ed è frutto di  un di squadra  per il quale il PD messinese si è speso in primissima persona e con forte insistenza sin dal primo giorno, con il coinvolgimento diretto di Matteo Renzi favorito dai sottosegretari Davide Faraone e De Vincenti, contattati ieri dal deputato Tommaso Currò in un'azione concertata con il commissario straordinario del PD di Messina Ernesto Carbone -commentano i renziani Tommaso Currò, Francesco Palano Quero e Alessandro Russo”.

Currò, Palano Quero e Russo sottolineano che “l‘inserimento nel Masterplan è solo un'occasione di partenza per possibilità di futuro sviluppo della città di Messina, per il quale adesso serve che il Comune si doti al più presto di progettazione e pianificazione di sviluppo di lungo periodo da poter presentare al finanziamento comunitario e nazionale, a partire già dal 2016.

Quindi, al di là dei comunicati stampa di maniera, il Comune deve saper individuare concrete linee di progetto e idee di sviluppo al più presto possibile, per non cadere nell'errore di ritenere che far parte di una lista possa costituire punto di arrivo e non, invece, solo punto di partenza di ulteriore pianificazione”.

Inevitabile la stoccata per i parlamentari messinesi che bivaccano alla Camera e in Senato e che non sapevano nulla dell'esclusione della città che li elegge con ogni volta incredibile costanza durante la stesura della lista, salvo poi svegliarsi e cadere dalla naca quando la notizia è deflagrata.

“L'occasione è utile per far riflettere sul fatto che chi è chiamato, spesso da tempo, a rappresentare Messina al Parlamento nazionale -commentano i tre renziani- piuttosto che apprendere con stupore e meraviglia delle esclusioni della città da politiche nazionali solo per diramare indignati comunicati stampa, si raccordino e facciano squadra al di là delle appartenenze politiche. Intervenire a cose fatte -concludono Currò, Quero e Russo, se pure è occasione ghiotta per comunicati stampa di facile sdegno, è tuttavia segno inequivocabile di sconfitta politica”.

Resta comunque da chiarire il mistero dell'esclusione di Messina in prima battuta. Per i parlamentari NCD Enzo Garofalo, Nino Germanà e Bruno Mancuso, se “i fondi a Messina non arrivano è perché, a dispetto di quanto afferma il sindaco Accorinti, non sono pervenuti progetti. Non diciamo che Accorinti menta, ma solo che probabilmente, come accade quasi sempre, potrebbe non avere la più pallida idea di quello che orbita attorno alla città e ignorare quel che riguarda Messina. Del resto ha dimostrato mille volte di avere l'attenzione rivolta a tutto fuorché alle esigenze del territorio. Questo va al di là delle competenze, perché riguarda la responsabilità”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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