Messina, emozioni&fumetti: le terze della media Manzoni incontrano Lelio Bonaccorso

MESSINA. Un appuntamento rimandato dal Covid, ma alla fine la voglia di conoscersi e confrontarsi ha avuto la meglio. E così, grazie a internet, stamane gli alunni delle terze della scuola media Manzoni, diretta dalla preside Concetta Quattrocchi, hanno incontrato Lelio Bonaccorso, fumettista, disegnatore, autore di numerosi a fumetti. A rompere il ghiaccio è lo stesso Bonaccorso, dopo l'introduzione della professoressa Giusy La Fauci, docente di lettere e coordinatrice di numerosi progetti culturali e del contest #ioleggoperché, nell'ambito del quale è stato organizzato l'evento di oggi. Ospite gratissimo di una platea attenta e curiosa, lo scrittore-fumettista inizia raccontando di sé e dei propri inizi, quando scoprì la voglia di raccontare storie attraverso il disegno. Un viaggio nel tempo divertente, ironico, ricco di aneddoti che coinvolgono i ragazzi e fanno dimenticare loro impaccio e timidezza. Cuore dell'incontro la genesi del libro scritto a quattro mani con Marco Rizzo su Peppino Impastato, tragicamente ucciso da mafiosi agli ordini del boss di Cinisi Tano Badalamenti, sul quale gli alunni avevano lavorato l'anno scorso. Stanco di essere sbeffeggiato su Radio Out, fondata dal protagonista e da un gruppo di suoi , e di ascoltare il resoconto dei propri crimini mafiosi, Badalamenti lo fa uccidere il 9 maggio 1978. Bonaccorso racconta l'emozionante incontro con il fratello di Peppino Impastato, che descrive non solo come un giovane coraggio e impegnato nel difendere la propria terra dal cancro della mafia, ma anche come un ragazzo con tanti amici, curioso, intelligente, vivace, che amava divertirsi e pieno di voglia di vivere. “Puoi uccidere un uomo -chiosa lo scrittore- ma non il suo desiderio di libertà”. Poi arrivano le domande degli alunni che l'anno scorso hanno lavorato sul libro. Alcuni si soffermano sulla parte emozionale del libro, altri sulle scelte stilistiche. A tutti Bonaccorso risponde con grande sincerità e attenzione. La mezz'ora prevista per l'incontro fila via velocissima, un po' si sfora, ma c'è il tempo per un'ultima raccomandazione: “Impegnatevi, date il massimo, perché se ci si impegna si raggiunge qualsiasi risultato”. Un applauso per salutarlo e la promessa di un altro incontro, magari con il libro sulle donne che sta scrivendo e che sarà pubblicato nel 2022, ma questa volta dal vivo.

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