Mafia, potere e malasanità: arriva il romanzo “Un cuore per la signora Chimento” di Gianni Bonina
SICILIA. Si intitola “Un cuore per la signora Chimento” il nuovo romanzo in arrivo a fine giugno nelle librerie firmato dallo scrittore catanese Gianni Bonina per Marlin, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano. Una storia di mafia, potere e malasanità in cui la cronaca diventa letteratura con il piacere di una scrittura elegante capace di combinare ricordi e rivelazioni interiori ma anche un’indagine serrata su un mondo cinico e sanguinario dove la sanità è collusa con la mafia, fra trapianti d’organi, stent cardiaci scaduti e potenti che pretendono l’impunità. Bonina, firma culturale di numerose testate quali “la Repubblica”, “Reset”, “Doppiozero” e “Letteratitudine” lavora così con Marlin, impegnata nel campo della letteratura e della saggistica nel segno di una ricerca e valorizzazione di opere di qualità, con il mitico pescespada di Hemingway come emblema e immagine simbolo. Il libro fa parte della collana “Il Portico” e fino al prossimo 5 luglio, solo sul sito www.marlineditore.it, è acquistabile a 14 euro e 90 con promo sconto del 20% #EstateConUnLibroMarlin. Al centro della storia di “Un cuore per la signora Chimento” ci sono un cronista, Natale Banco, e una Catania in bilico tra passato, memoria e un futuro difficile da decifrare. “Tema centrale di questo romanzo – osserva l’autore – è la malasanità, chiamata a rispondere nell’ambito del trapianto d’organi e dell’impianto di stent cardiaci. Proprio a Catania si è avuto un caso di stent scaduti da cui è derivato un procedimento giudiziario. Ma nell’inchiesta condotta dal giornalista Natale Banco è stato fatto di peggio. Molto peggio. Tutto naturalmente frutto di fantasia, anche quando qualche riferimento possa apparire reale”. La scrittura di Bonina intreccia eventi drammatici ed elementi introspettivi e il protagonista, Natale, scopre che “al vaglio della memoria,” molti momenti vengono “come illuminati per la prima volta” e “rivissuti: con la calma che si può mettere nel riordinare un ripostiglio, dove si ritrovano sempre nuove cose credute smarrite.” Il titolo del romanzo si richiama a indagini e interrogativi immersi in