La Confesercenti: “Salvaguardiamo l’esperienza e la professionalità”

Il 20 giugno scorso la Confesercenti di Messina ha inviato una lettera al sindaco Buzzanca per sollecitare l'assegnazione delle aree individuate a San Filippo per trasferire le attività di imprenditori, commercianti e artigiani che operano in via Don Blasco. Il documento, che pubblichiamo integralmente di seguito, ripercorre l'intera vicenda e mette nero su bianco competenze e responsabilità di una vicenda ultra ventennale sbloccatasi all'improvviso dopo decenni di immobilità.              

“Il 26 aprile 1990 -scrive il presidente Giovanni Calabrò-  27 aziende  che occupavano  201 unità lavorative, elettivamente domiciliate presso la Confesercenti Provinciale di Messina,   sulla base delle osservazioni avanzate  ai sensi dell'art 3 della L. R. n.71/1978 in cui si dichiarava che  “ i deducenti sono pronti a collaborare con L'amministrazione Comunale per una celere realizzazione del programmato assetto urbanistico della fascia costiera prospiciente lo Stretto di Messina, potendosi per tal verso realizzare il tanto conclamato ripristino dell'affaccio a mare della Città, anche se, con la stessa celerità, codesto Comune deve sin da ora individuare un nuovo sito atto ad ospitare le strutture produttive sopra indicate, i cui lotti dovranno essere assegnati con priorità assoluta ai sottoscritti operatori economici”,   chiedevano al sig. Sindaco di Messina ed al Consiglio Comunale di “voler individuare nel progetto di variante al P.R.G. ed assegnare con priorità assoluta ai deducenti, un nuovo ambito territoriale per il trasferimento delle strutture ed attrezzature necessarie per lo svolgimento di attività produttive, salvaguardando così gli attuali posti occupazionali”.  

A seguito di quanto sopra, l'area prospiciente la Via Don Blasco transitava al Consorzio all'A.S.I. ed a tutt'oggi le aree ricadono nel piano ASI in Zona D2.2 art. 20.2 È il caso di ricordare che i piani regolatori A.S.I. hanno l'efficacia propria dei piani territoriali di coordinamento, ossia quei piani sovra comunali che non disciplinano direttamente l'uso del territorio, ma rilevano soltanto come prescrizione cui i comuni devono uniformarsi in sede di redazione dei rispettivi piani regolatori. 

 Nei 20 anni che seguono su nostro consiglio le aziende chiedevano all'A.S.I. l'assegnazione di terreni e/o capannoni al fine di de localizzare le loro attività. Qualcuno si è trasferito nella Z.I.R. qualche altro nel polo di Larderia.         

Nel maggio 2010 il Comune di Messina inizia assieme alla Capitaneria di Porto un'opera di bonifica dei manufatti fatiscenti che insistono nell'area prospiciente la Via Don Blasco, restituiti al Demanio dalle aziende e successivamente occupati da . Al fine di rendere omogenea e usufruibile l'area bonificata che si presenta a macchia di leopardo, il Comandante della Capitaneria di Porto insieme ai rappresentanti del Comune, dell'A.S.I., dell'I.A.C.P. e vari rappresentanti delle Imprese  si riunivano in data 14 settembre 2010, al fine di delocalizzare le attività attualmente esistenti in località Maregrosso. In tale occasione l'ass. Isgrò dichiarava che “l'accompagnamento degli artigiani presso nuovi siti da individuare avverrà contestualmente alle demolizioni pianificate “, il Dr. Caudo, direttore generale dell'ASI offriva“ la piena disponibilità del proprio ente attraverso i siti disponibili per la delocalizzazione delle attività artigianali” e il comandante Musolino ricordava a tutti ”che le concessioni tuttora in corso, comunque non saranno rinnovate alla loro scadenza naturale, se necessario, si procederà con la revoca delle concessioni”. A conclusione della riunione veniva fissato un secondo incontro.  

In data 1 ottobre 2010 il Comune di Messina, nella persona del Sindaco On. Giuseppe Buzzanca, e l'A.S.I. della Provincia di Messina, nella persona del Commissario Straordinario Salvatore La Macchia, firmavano un protocollo d'intesa “ad integrazione di quanto sottoscritto in data 30.10.2006 e più specificatamente aggiunge alle aree ZIR e ZIS tra quei contesti territoriali in cui effettuare interventi di recupero urbano , anche in coerenza con le linee guida del Pino Strategico Messina 2020 e del PIAU …….” e all'art. 3 “ al fine di incentivare il processo di de localizzazione delle attività industriali esistenti, incompatibili con le strategie descritte in premessa e compatibili con quanto previsto dal protocollo d'intesa del 30.10.2006, il Consorzio e il Comune convengono di localizzare nelle future aree di espansione del Polo di Larderia gli insediamenti produttivi ed a favorire il trasferimento delle impresa esistenti.  

Nella riunione del 5 ottobre 2010 con oggetto “Operazione di bonifica dell'area demaniale marittima – località Maregrosso del Comune di Messina” alla presenza del Comandante Musolino intervengono i rappresentanti del Comune Isgrò, Corvaja e Scoglio, i rappresentanti delle associazioni di categoria SADA Casa artigiani (Lo Re e Santalco), della Confesercenti (Calabrò), il Dr. Caudo dell'ASI,  l'Ing. La Face dell'IACP e il Dr. Messina Presidente della CCIAA. 

 L'Ass. Isgrò propone di “revocare immediatamente le concessioni attualmente in corso e richiede la possibilità di farle transitare in altri siti, da individuare quanto prima e che le stesse aziende si attivino a ricercare altri posti nei quali operare. Ritiene indispensabile liberare , in tempi brevissimi , tutta l'area demaniale marittima, occupata sia dai concessionari che dagli abusivi,” e in risposta all'intervento del Com.te Musolino che interviene per specificare che “l'immediatezza richiesta può essere possibile solo con gli occupanti abusivi, mentre per gli occupanti concessionari sono necessari tempi più lunghi, laddove è necessario attendere le naturali scadenze delle concessioni” l'Ass. Isgrò ribadisce che “con il progetto di riqualificazione, ormai avviato, è indispensabile revocare entro 6 mesi tutte le concessioni; per coloro che invece vi risiedono si cercheranno soluzioni abitative adeguate. Evidenzia inoltre che l'Amm. Comunale sarà pronta in 6 mesi ad attivare il piano strategico, e che questo periodo è sufficiente per la delocalizzazione delle aziende”. 

 L'Ass. Scoglio dichiara che “ sarebbe auspicabile un riutilizzo delle aree ferroviarie, fermo restando che le attività commerciali non potranno avere alcuna allocazione nelle aree industriali, ma solo benefici/incentivi fiscali per allocarsi in altre sedi.”

 L'Ass. Corvaja “ritiene che sarebbe inutile liberare tutta l'area demaniale marittima di Maregrosso – Via Don Blasco, se non  si ha lo strumento urbanistico per la riqualificazione e auspica l'avvio del profilo operativo dell'operazione”.

 Il Dr. Lo Re  “ ritiene lodevole l'operazione di bonifica ma ricorda che le istituzioni presenti al tavolo sembrano aver dimenticato quanto dichiarato nelle precedenti riunioni sulla volontà di non abbandonare le imprese, in quanto si è parlato di revocare tutte le concessioni e di tempi troppo brevi per de localizzare. Chiede se il Comune ha dei locali dove si possano ricollocare le imprese.”    

In data 30 novembre 2010 il Direttore  della Confesercenti, Michele Sorbera, insieme ad una rappresentanza delle Aziende che esercitano nella Via Don Blasco, i Sigg. Abate – Barbaro – Crescenti – Gugliandolo e Livio, incontravano il Prefetto di Messina, Dott. Francesco Alecci, sempre attento alle vicende della città, al quale lamentavano la mancanza di colloquio tra i rappresentanti del Comune e le Aziende interessate che venivano a conoscenza dei progetti del Comune solo attraverso le notizie della stampa e delle televisioni locali, diventando così oggetto e non soggetto.

 In quell'occasione si ribadiva la volontà di trovare una soluzione condivisa al problema ventennale dando la massima disponibilità alla risoluzione del problema suesposto, ma congiuntamente al fine di salvaguardare e migliorare sia le attività che i posti di lavoro con programmi lungimiranti poiché il vero problema di oggi è occupazionale, e non è il caso di distruggere un tessuto che ad oggi ha dato lavoro e contribuito al benessere. 

            Il Prefetto convocava le parti  per il 20 dicembre 2010. In tale data erano presenti oltre la Confesercenti nella persona del direttore dr. Sorbera e del presidente Dr. Calabrò, il Dr. Isgrò per il Comune e il Comandante Musolino per la Capitaneria di Porto.  In quella sede grazie all'intervento del Dott. Alecci che si faceva portavoce del disagio degli imprenditori, si stabiliva che tra il Comune nella persona del Dott. Isgrò e la Confesercenti in rappresentanza delle aziende venisse un tavolo di confronto al fine di trovare una collocazione per le aziende operanti nella Via Don Blasco. 

Sulla base dell'orientamento di cui sopra i rappresentanti della Confesercenti e delle aziende interessate: 

 il 27 dicembre 2010 incontravano il Dott. Isgrò e creavano le premesse per trovare un sito dove poter trasferire le aziende;  

il 14 febbraio 2011 incontravamo il Sig. Sindaco per renderlo edotto di quanto era stato fatto. L'incontro si concludeva concordando che le imprese interessate, anche coinvolgendo l'ASI, e lo stesso comune di Messina, avrebbero avviato iniziative al fine di individuare aree idonee alla delocalizzazione degli stabilimenti;  

il 25 febbraio 2011 incontravano il Dr. La Macchia e il Dr. Caudo dell'A.S.I. di Messina i quali nel riconoscere che le aree della via Don Blasco ricadono in zona A.S.I. D2.2 “Messina ZIS e Via Don Blasco” del P.R.G.I. ci comunicavano che in atto nell'area di Larderia non vi sono aree libere dove poter delocalizzare le aziende e che per  l'ampliamento delle aree sottostanti la zona industriale, dove dovrebbe nascere il PRUSST,   si prevedono tempi lunghi. 

Da allora ad oggi, tenendo sempre in considerazione anche gli interessi di tutte le altre aziende operanti nella Via Don Blasco, si è cercato di individuare aree dove poter delocalizzare gli stabilimenti. 

Tutto ciò premesso  si chiede a codesta spett.le Amministrazione di voler prendere in seria considerazione:

  1. 1.    l'opportunità di dare in concessione alle aziende richiedenti parte delle aree nella zona di S. Filippo (vedi planimetrie allegate), in atto di proprietà del Comune;
  2. 2.     o  la possibilità di creare nella zona dello scalo ferroviario piccola velocità, che l'amministrazione dovrà acquisire dalle Ferrovie, una piccola zona artigianale, industriale e commerciale in cui delocalizzare le aziende di cui sopra;
  3. 3.    infine, in alternativa, nel caso in cui  il comune di Messina detenga delle aree industriali, di destinarle alla soluzione del ventennale problema. 

Si chiede inoltre la tutela delle Aziende che operano nella zona di Via Don Blasco, quindi di tutte le maestranze che nell'Aziende lavorano, dando certezza di continuità  e garanzia dei livelli occupazionali fino a quando l'Amministrazione comunale e l'A.S.I., di concerto con  l'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente non avranno trovato dove e come delocalizzare le Aziende.                                                 

Come già in incontri precedenti gli imprenditori operanti in Via Don Blasco confermano il loro interesse adi essere inseriti, anche riconvertendo le proprie attuali attività, negli eventuali progetti che l'Amministrazione Comunale intende realizzare nelle aree di Via Don Blasco. 

Si chiede, infine, a salvaguardia dei posti di  lavoro  che la chiusura delle Aziende farebbe perdere e del bagaglio di esperienza e di professionalità che le maestranze in questi anni hanno accumulato, .di intercedere presso la Regione e la Capitaneria di Porto di Messina affinché accolgano le domande di proroga alle scadenze delle concessioni fino alla completa delocalizzazione delle Aziende.  

In attesa di un riscontro, che auspichiamo la Signoria Vostra voglia concederci nel più breve tempo possibile, porgiamo distinti saluti”.

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